L’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato una ricerca al convegno “Il digitale chiama: l’Italia risponde?” che da qualche risposta. Come si colloca il professionista nel processo di digitalizzazione? Gli strumenti ci sono, bisogna usarli.
Partendo dal rapporto DESI (Digital Economy and Society Index) del 2022, l’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano ha elaborato i Digital Maturity Indexes (DMI). Una cornice di maturità digitale, composta da 109 indicatori, che analizza il livello di digitalizzazione con completezza e precisione, che però evidenzia anche una performance digitale italiana sotto la media europea. Nei DMI l’Italia è 22a su 27 Paesi europei per sforzi compiuti nell’attuazione dell’Agenda Digitale (fattori abilitanti) e 20a per risultati ottenuti.
Nel rapporto DESI l’Italia, pur guadagnando 2 posizioni, si colloca al 18 posto su 27 Stati membri.
C’è ancora molto lavoro da fare per trasformare digitalmente il Paese e raggiungere, attraverso la tecnologia, risultati che porterebbero l’intero sistema produttivo a primeggiare ben meglio di quanto le eccellenze produttive del nostro Paese consentano già oggi.
La tecnologia è disponibile, è raggiungibile da tutti, ma abbiamo ancora un grosso gap da superare nella formazione e nella mentalità.
Siamo ancora spesso sintonizzati sull’analogico, nella convinzione che le tecnologie digitali siano complesse e difficili. Quanti timori, per esempio, davanti al passaggio all’obbligatorietà della fatturazione elettronica.
Eppure quel passaggio è stato un successo, dovuto essenzialmente alla usabilità e alla semplicità degli strumenti digitali messi a disposizione del pubblico e dei professionisti.
Un punto critico nella digitalizzazione del nostro Paese è la formazione. Siamo ottavi per digitalizzazione delle imprese, guadagnando due posizioni sull’anno precedente ma 19esimi per digitalizzazione della PA, perdendo una posizione. Dal PNRR riceviamo un totale di 48 miliardi di risorse complessive. Il nostro Paese prevede di spendere il 37% di tutte le risorse europee dedicate alla trasformazione digitale nell’ambito del Next Generation EU, molto più di altri (18 spenderanno meno di 2 miliardi di euro, la Spagna 20, la Germania 13 e la Francia 8).
Con tutto ciò la strada da percorrere è ancora tanta e ripida. Perché manchiamo in formazione e manchiamo in mentalità. Ci sono le risorse, ci sono gli strumenti ma c’è anche molta ritrosia.
Anche negli Studi Professionali si guarda ancora con sospetto al cloud e le abitudini inveterate fanno restare ancorati ad applicativi spesso basici e poco efficienti. La scarsa attitudine al digitale è un freno allo sviluppo dello Studio e, come diretta conseguenza, della clientela.
Oggi il cliente ha fame di dati, di analisi, di consulenza che lo spinga in direzioni di crescita e di progresso.
Cresce il cliente e cresce il commercialista e il suo Studio. Il binomio è solido ed è il digitale a renderlo ancora più forte. Un digitale sempre più accessibile appena si supera la barriera del sospetto per la novità. Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha sviluppato Genya, un progetto digitale unico dalla cui matrice sono evolute tutte le soluzioni che permettono sia l’assolvimento degli adempimenti sia l’estrazione di dati e informazioni. Genya propone un'architettura unificata e interoperabile tra studi professionali e piccole e medie imprese. Soluzioni digitali in cloud studiate per rendere veramente facile e naturale la collaborazione fra professionista e cliente.
Accessibile da qualunque dispositivo (desktop, notebook, tablet e smartphone) e su ogni sistema operativo Genya significa operatività, ricerca e monitoraggio di dati e informazioni, così essenziali per la gestione sia dello Studio sia delle imprese clienti dello Studio.
A partire da Genya Bilancio che è molto di più di una soluzione software per la gestione e l'analisi del bilancio. È un software che permette il monitoraggio delle performance di business dei clienti in tempo reale, degli indicatori di performance, del flusso di lavoro e il rilevamento dei tempi e delle attività svolte. Uno strumento digitale in grado di proporre dati e informazioni indispensabili per la crescita della clientela e di riflesso dello Studio. Con il vantaggio di una assoluta semplicità d’uso in grado di convincere anche i sospettosi digitali.
