L'Agenzia nazionale per il lavoro ha diffuso nei giorni scorsi l'ultimo Bollettino con i dati sul mercato del lavoro e le richieste di assunzione previste per gennaio 2023, predisposto dal Sistema informativo Excelsior Unioncamere in collaborazione con ANPAL)
Emerge che le intenzioni delle aziende per gennaio e il primo trimestre 2023 raggiungono numeri superiori a quelli del periodo pre-pandemia . Vediamo alcuni dati riportati dal Bollettino (QUI il testo integrale)
Le aziende hanno bisogno di assumere :
- a gennaio 2023 504mila lavoratori
- tra gennaio e marzo 1,3 milioni di lavoratori ( con un aumento del 12,9% rispetto al 2022, + 14% rispetto al 2019).
In particolare a gennaio sono in programma
- 174mila assunzioni nell'industria .
- 51mila nelle costruzioni
- 34mila assunzioni nelle e imprese della meccatronica
- 27mila assunzioni nella maccanica e matallurgia
- 330mila lavoratori nei settori dei servizi , di cui 64 mila nei servizi alle persone , 60mila nel commercio e 58 mila nel turismo.
Purtroppo il rapporto segnala che è in aumento anch% la difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste ( 66% di difficolta per le figure dirigenziali e 62% per gli operai specializzati) A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Le figure piu ricercate sono
- dirigenti (66,1%),
- operai specializzati (61,9%),
- tecnici (51,6%),
- conduttori di impianti (49,0%),
- professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%),
- professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%).
Infatti supera i 4 mesi (4,3) il tempo medio di ricerca necessario per ricoprire questo tipo di posti vacanti.
La suddivisione delle possibili assunzioni per aree geografiche vede come di consueto il Nord in prima posizione a, e in particolare nella graduatoria regionale si distinguono
- Lombardia (121mila),
- Veneto (51mila),
- Lazio (50mila),
- Emilia-Romagna (49mila),
- Piemonte (37mila) e
- Campania (32mila).
I contratti utilizzati per le assunzioni
Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione più proposta con 208mila unità, pari al 41,3% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (122mila unità, 24,3%), quelli in somministrazione (74mila, 14,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (44mila, 8,8%). L’apprendistato viene proposto ancora solo per 25mila assunzioni (5,0%), mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati rispettivamente per 19mila assunzioni (3,7%) e 10mila assunzioni (2,1%).