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PIANO NAZIONALE CONTRO IL LAVORO SOMMERSO: COSA PREVEDE

Piano nazionale contro il lavoro sommerso: cosa prevede

Continua la realizzazione del Piano di lotta al lavoro sommerso in esecuzione del PNRR : istituita la task force interministeriale presso l'ispettorato. Ecco le novità

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A seguito della  adozione del  Piano nazionale del ministero del lavoro  per la lotta al lavoro sommerso, previsto dal PNRR (Missione 5, componente 1, Riforma 1.2 Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso”)   e pubblicato in Gazzetta ufficiale  il 20  dicembre 2022 ,  continua il lavoro di riorganizzazione delle procedure del ministero e degli altri  enti interessati per l'attuazione.

In particolare lo scorso anno sono stati pubblicati  i primi due decreti attuativi: 

  1. Il DM 58  del 6.4. 2023 che prevede modifiche al Piano in particolare in tema di  fenomeni migratori e caporalato in agricoltura  e ridefinisce il cronoprogramma  
  2. il DM 57  del 6.4. 2023 che stabilisce le regole di costituzione del Comitato ministeriale di controllo per l'attuazione degli obiettivi .  

Il 26 aprile 2024 il Ministero del lavoro ha pubblicato sul proprio sito  il decreto  ministeriale del 28 marzo 2024 n. 50  con cui viene costituito presso l’Ispettorato nazionale del lavoro  un nuovo gruppo di lavoro denominato  task force istituzionale “Lavoro sommerso”, che  collaborerà nelle attività già previste dal Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025 e realizzate dal Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto al lavoro sommerso

Il comunicato del Ministero del lavoro  evidenzia che questa task force ha il compito di realizzare un’ulteriore pianificazione strategica dell’attività di vigilanza di contrasto al lavoro sommerso, per garantire un’azione coordinata ed efficace  secondo le specificità dei diversi settori economici e dei contesti territoriali, e di contribuire anche all'attività di vigilanza a fini statistici.

Vediamo di seguito  i dettagli .

Comitato ministeriale contro il lavoro sommerso DM 57 2023

Il D.M. n. 57 del 6 aprile 2023 istituisce il Comitato Nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso, a cui è affidato il compito di coordinare e monitorare la messa a terra delle attività programmate nel Piano Nazionale  entrato in vigore il 21 dicembre 2022 

Il comitato sarà presieduto dal Ministro del Lavoro (o un suo delegato)  e saranno presenti rappresentati del Ministero stesso,  del Ministero dell'Interno, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'INL, dell'INPS, dell'INAIL, dell'ANPAL, della Banca d'Italia, dell'ISTAT, dell'Agenzia delle Entrate, della Guardia di Finanza, dell'Arma dei Carabinieri e della Conferenza delle Regioni, con il supporto tecnico dell'INAPP,  esperti nominati dal Ministro in possesso di particolare competenza  e 10 rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative 

Le prime attività  da organizzare  per il Comitato  sono 

  • la costituzione di un gruppo di lavoro a presidio dell'interoperabilità tra i sistemi informativi dei diversi enti, 
  • la formazione degli Ispettori neoassunti e costituzione di una task force ministeriale  per la vigilanza;
  • l'avvio della Piattaforma INPS per interventi di compliance e sviluppo di un Indicatore Sintetico dell'Affidabilità Contributiva (ISAC);
  • formazione specifica sul lavoro sommerso rivolta i Centri per l'Impiego;
  • la campagna informativa di contrasto al lavoro sommerso;
  • l'elaborazione di proposte normative per la modifica degli importi  delle sanzioni amministrativa per appalto illecito e per la parità di trattamento tra dipendenti dell'appaltatore e del sub-appaltatore.

Obiettivi  e strategia del Piano nazionale contro il lavoro sommerso

Giova ricordare che, in linea con le indicazioni del PNRR, il Piano nazionale riguarda sia il lavoro dipendente che il lavoro autonomo e   ha i seguenti obiettivi

  • A) affinare le tecniche di raccolta e delle modalità di condivisione dei dati sul lavoro sommerso, volto a  migliorare la conoscenza del fenomeno da parte di tutte le Autorità competenti, la creazione di reti interistituzionali di cooperazione, anche informatica, tra le Autorità per una  più approfondita conoscenza dell’evoluzione del fenomeno in  funzione di monitoraggio e prevenzione
  • B) introdurre misure dirette e indirette per trasformare il lavoro sommerso in lavoro regolare, in maniera che i benefici dall’operare nell’economia regolare superino i costi del continuare ad operare nel sommerso; un capitolo è dedicato alle misure per il lavoro domestico che è uno degli ambiti in cui piu alta è la percentuale di sommerso con incentivi anche economici alle famiglie per rendere il lavoro regolare piu economico rispetto a quello irregolare.
  • C) realizzare una campagna informativa rivolta ai datori di lavoro e ai lavoratori, con il coinvolgimento attivo  delle parti sociali, per sensibilizzare  i destinatari sul “disvalore” insito nel ricorso ad ogni forma di lavoro irregolare.
  • D)  istituire una struttura di governance che assicuri una efficace implementazione delle azioni ed il monitoraggio sull’attuazione delle misure.

L’attuazione del Piano nazionale prevede il raggiungimento di due  specifici target quantitativi:

1. l’incremento nella misura almeno del 20% del numero di ispezioni rispetto al periodo 2019-2021 entro la fine del 2024;

2. la riduzione dell’incidenza del lavoro sommerso di almeno 2 punti percentuali nei settori economici  interessati dal Piano nazionale.

Il Piano fornisce inoltre  un ampia analisi del fenomeno del lavoro sommerso  attuale sulla base dei dati Eurostat , Istat e dell'Ispettorato nazionale del lavoro.

Le modifiche al Piano con il decreto 58 2023

Il testo del Piano nazionale viene modificato  ad aprile 2023  aggiungendo tra gli obiettivi il punto seguente  “E) misure per favorire l’impiego  regolare di lavoratori stranieri in agricoltura attraverso il contrasto agli insediamenti  abusivi e la promozione di azioni di politica attiva".

Si prevede quindi che “Il Piano nazionale opera in  sinergia con il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022; “Piano caporalato”) e ne contribuisce all’implementazione  delle azioni prioritarie, con particolare riferimento a quelle volte a favorire l’impiego  regolare di lavoratori stranieri in agricoltura, attraverso il contrasto agli insediamenti  abusivi e la promozione di politiche attive del lavoro.”.

Contestualmente viene espunto dal testo precedente il paragrafo relativo al  fenomeno migratorio  in cui si proponeva di "valutare l’introduzione di modifiche normative al Testo Unico sull’immigrazione al fine di affrontare in maniera efficace le connessioni tra fenomeno migratorio e lavoro irregolare".

Il decreto sostituisce infine la tavola del cronoprogramma di realizzazione dei progetti del Piano nazionale.

Task force sommerso: programmazione  vigilanza e report statistici 

Il gruppo di lavoro istituito presso l'ispettorato sarà composto da rappresentanti del Ministero  del lavoro, dell'interno, della Salute di INPS INAIL Ispettorato nazionale, Agenzia Entrate, Guardia di Finanza e Carabinieri, presieduto  dal Cpo dell'ispettorato nazionale del lavoro .

Compito specifico della task force sarò individuare i target  dei settori aziendali da sottoporre ad attività di vigilanza e a predisporre un piano di programmazione degli accessi mirati. Verra anche predisposto un piano di registrazione dei dati delle ispezioni da utilizzare ai fini statistici per una miglioramento ulteriore della  programmazione 

Allegato

Decreto Ministero Lavoro 221-2022 lavoro sommerso

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