Il Ministero del turismo ha dato conto in un comunicato stampa dell'audizione tenuta la scorsa settimana sul tema della riforma della professione di guida turistica, cui hanno partecipato sette sigle del settore alla presenza del Ministro e del Capo di Gabinetto.
Il ministro Santanché aveva dichiarato pochi giorni l'intenzione di lavorare subito una legge per regolamentare le diverse figure del turismo, al fine di garantire la qualità delle guide e degli accompagnatori, ma anche per fissarne i diversi requisiti, caratteristiche e ruoli; (...) per offrire esperienze attualmente svolte in larga parte da persone non abilitate.
In particolare l'intenzione è di implementare la riforma entro il 31 dicembre 2023 modificando l’ordinamento istituito dal D. Lgs 79/2012 del 23 maggio 2011 (Codice del turismo); la riforma coinvolgerà oltre 9.000 operatori tra guide turistiche e accompagnatori.
L'obiettivo è stato inserito dal Governo Draghi nel PNRR per cui oggi sono disponibili anche fondi straordinari che costituiscono il primo passo per l'attuazione del progetto.
Si ricorda che attualmente la professione di guida turistica si svolge sulla base dell'iscrizione ad albi basati sulla legislazione regionale .
La presidente di Agta, Ruggiero, si è detta molto soddisfatta innanzitutto della convocazione a poche settimane dall'insediamento del nuovo ministro sia del clima dell’audizione, con disponibilità all'ascolto e rispetto dei ruoli, dicendosi certa che sia imminente un accordo sulla legge "attesa da quasi 10 anni dalla categoria e che costituisce un obiettivo ormai ineludibile e improrogabile". Durante l'incontro l'associazione ha potuto illustrare i principi fondamentali per la nuova legge.
Le proposte dell'AGTA prevedono:
- una definizione chiara e completa della guida, del suo ruolo e delle attività a lei riservate, il fine sia turistico che didattico delle visite,
- il diritto di esercitare la professione in tutti i siti pubblici senza limitazioni monopolistiche da parte di direzioni, concessionari, gestori o qualsivoglia affidatario,
- l’innalzamento dei criteri di accesso alla professione tramite laurea magistrale,
- la verifica delle competenze con un esame di Stato simile a quello di professioni normate,
- la revisione totale delle regole per il riconoscimento delle abilitazioni emesse da altri paesi e delle regole per la prestazione occasionale temporanea e infine
- un impianto sanzionatorio efficace.