INAIL ha reso disponibile sul proprio sito una guida gratuita per l'utilizzo delle nuove tecnologie della stampa 3 D rivolta alla riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il documento fornisce una panoramica delle attuali conoscenze e suggerisce le misure minime di prevenzione, sulla base anche dei recenti studi dell'agenzia europea per la salute nei luoghi di lavoro EU OSHA
Tecnologie 3d: di cosa si tratta
La stampa 3D è una tecnologia rivoluzionaria nata nel 1986 che ha permesso negli ultimi anni la creazione di protoptipi industriali a cosi molto piu bassi e grande rapidita . Si è rapidamente evoluta e attualmente viene impiegata in diversi settori, come le industrie aerospaziali, automobilistiche, meccaniche, manifatturiere e medicali. Consente di realizzare oggetti tridimensionali a partire da un modello digitale con l'utilizzzo di materiali diversificati , adatti alle diverse esigenze produttive che comprendono:
■ materiali classici: polimeri, ceramiche, vetro, metalli e legno;
■ materiali innovativi: materiali biologici e nanomateriali.
Il loro utilizzo sempre più diffuso contribuirà ad aumentare l’esposizione professionale a vari rischi la cui valutazione va sempre svolta in accordo con le prescrizioni legislative del Testo Unico per la sicurezza (d. lgs 81 2008)
Analisi del rischio sicurezza della stampa 3D
La guida si sofferma sull'analisi dei principali materiali utilizzati e suggerisce le possibili modalità di prevenzione dei rischi . Sottolinea in particolare che , poiché in tali processi raramente è possibile eliminare e/o sostituire l’agente nocivo (ovvero il materiale) né tantomeno la sua modalità di utilizzo, rappresentando entrambi il valore aggiunto di tale tecnologia, e poiché
spesso non è nemmeno possibile ridurre il numero di lavoratori o i tempi di esposizione necessari per realizzare il prodotto, è fondamentale implementare gli step successivi della gerarchia delle misure di gestione del rischio. In particolare, devono essere potenziate
- le misure strutturali/ingegneristiche per evitare che le emissioni si diffondano nell’aria del luogo di lavoro, soprattutto nel caso di materiali da stampa in polvere (Figura 2).
- l’utilizzo di adeguati DPI
- la formazione specifica dei lavoratori nell'ambito di questa particolare tecnologia di produzione