L'anticipo pensionistico per i dipendenti delle PMI in situazione di crisi è stato previsto dalla legge di bilancio 2022 (L.234 2021 - art. 1 comma 89). Un nuovo strumento che si aggiunge al complicato panorama dell'accesso a pensione, (leggi per approfondire. "Eta e requisiti per andare in pensione)
sempre in bilico tra esigenze contrapposte di abbassamento dell'età di uscita dal lavoro, chiesto dai lavoratori e necessità di riduzione della spesa per le pensioni, da parte dei Governi.
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Per questa nuova opportunità voluta dal Ministro Giorgetti era stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un fondo con una dotazione di 200 milioni di euro per il triennio 2022-2024 cosi suddivisi:
- 150 milioni per il 2022
- 200 milioni per il 2023
- 200 milioni per il 2024
L''intenzione è di favorire l’uscita anticipata dal lavoro dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, ai quali manchino meno di 3 anni alla età per la pensione, grazie a un assegno provvisorio pari al 90% di quanto maturato al momento dell'esodo.
Per i dettagli operativi della misura sta per essere pubblicato il decreto interministeriale (atteso in realtà già a fine febbraio scorso) di cui vediamo alcune anticipazioni.
La nuova misura , una sorta di “ammortizzatore pensionistico” , si prefigura possa coinvolgere da 10mila a 20mila dipendenti di PMI.
Per ottenerlo va stipulato un accordo con le rappresentanze sindacali e con i lavoratori che accettino una uscita anticipata dal lavoro, sulla falsariga del contratto di espansione e dell'isopensione, che hanno caratteristiche leggermente diverse.
Leggi per approfondire Contratto di espansione guida aggiornata e Isopensione 2022 come funziona
Requisiti per l'ammortizzatore pensionistico nelle PMI
- La platea è costituita da imprese tra i 15 e i 250 dipendenti.
- con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro, oppure con totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro e
- con una diminuzione media del fatturato nei 12 mesi antecedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media degli anni precedenti
- in cui parte datoriale e rappresentanze sindacali firmino un accordo collettivo aziendale per l'esodo anticipato.
I dettagli dell'anticipo pensionistico
L’uscita anticipata deve essere al massimo di tre anni rispetto:
- alla età della pensione di vecchiaia (richiesti 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) o
- al pensionamento anticipato ( richiesti 62 anni di età con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).
Il requisito è da raggiungere entro il 31 dicembre 2024.
E' prevista l'erogazione di un’ assegno di prepensionamento mensile pari al 90% della pensione maturata in quel momento e comprensiva dell'eventuale indennità Naspi.
Se la prima decorrenza utile è quella per la pensione anticipata vengono riconosciuti anche contributi figurativi.
L’assegno di prepensionamento sarà corrisposto dall’Inps dal momento in cui cessa l’attività lavorativa fino al momento di maturazione del diritto a pensione.
La domanda andrà presentata all’Inps dall’azienda almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto dei lavoratori interessati, i cui requisiti potranno essere oggetto di autocertificazione/ autodichiarazione da parte dell'impresa.
L'azienda dovrà allegare alla domanda copia dell’accordo collettivo con l’elenco dei lavoratori interessati all’esodo, e copia della risoluzione consensuale.
Le domande saranno evase dall’Inps in ordine cronologico con il consueto monitoraggio delle risorse disponibili.
Inoltre sono previsti controlli incrociati con il ministero dello Sviluppo Economico sui requisiti per l'accesso dichiarati dalle imprese.