I tirocini curricolari ovvero quelli universitari o inseriti in percorsi professionali potrebbero in futuro richiedere adempimenti specifici per i datori di lavoro oltre che una indennità minima di 300 euro e rimborsi spese di vitto e trasporto ai tirocinanti.
Questo novità sono contenute in una proposta di legge presentata alle commissioni riunite Cultura e Lavoro della Camera da un gruppo di lavoro e condivisa ministro del lavoro Orlando la scorsa settimana . Emergono pareri fortemente contrari dal mondo universitario e professionale. Vediamo di seguito qualche dettaglio in più.
Proposta di legge unificata sui tirocini curricolari
La proposta di legge è stata messa a punto in Commissione unificando testi di progetti di legge presentati sin dal 2018, con una maggioranza PD-M5S.
Nel corso di una audizione in Commissione il Ministro del lavoro ha dichiarato di conviderne l'impianto complessivo anche se non esclude possibili modifiche: in sede parlamentare. Nello specifico il testo innanzitutto definisce il tirocinio, sia curricolare che extracurricolare, come " percorso formativo di alternanza studio e lavoro , finalizzato all'orientamento e alla formazione professionale, anche per migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro ".
Per tutti sono da tenere presenti due principi di base, imprescindibili secondo il ministro Orlando , che sono
- incompatibilità con il lavoro dipendente e in caso di abusi la possibile pronuncia giudiziae di riconoscimento del lavoro subordinato
- l'obbligo di rispettare in toto le prescrizioni in materia di salute e sicurezza. Sull'argomento è stato firmato per l'attuazione pratica uno specifico protocollo di intesa tra gli enti preposti (vedi maggiori dettagli in Sicurezza firmato un protocollo di formazione nelle scuole".
Nel caso dei tirocini curricolari viene specificato inoltre che sono "funzionali al conseguimento diun titolo di studio formalmente riconosciuto". A questa tipologia si intende dedicare la specifica normativa.
Le principali novità del progetto di legge prevedono:
- un’indennità di almeno 300 euro mensili al tirocinante, con detrazione del 50% per il datore di lavoro
- il rimborso integrale delle spese di trasporto sostenute dallo studente, di strumentazione e (per i rapporti oltre le 5 ore giornaliere), di vitto
- In caso di inadempienza sanzioni fino a 3mila euro.
- obbligo di comunicazione obbligatoria di inizio attivita (alla stregua di un normale contratto)
- incentivi e agevolazioni per il datore di lavoro in caso di successiva assunzione
- limite massimo di tirocinanti per ogni azienda
- durata massima di 12 mesi.
Sull'obbligo di comunicazione il Ministro del lavoro ha affermato di ritenerlo necessario per avere un quadro completo del fenomeno e poter elaborare una valutazione continua anche degli esiti occupazionali .
Riguardo al compenso obbligatorio invece la motivazione risiederebbe:
- sia nella necessita di responsabilizzare l'impresa nell'investimento sulla formazione del giovane,
- che nella garanzia di equità di accesso ai giovani che senza compenso potrebbero escludere alcuni percorsi per mancanza di mezzi economici
Va sottolinato che il compenso non è previsto attualmente in nessun paesi europeo ma una Risoluzione del parlamento del 2020 invita a prevederlo .
Sulla riforma in corso per i tirocini extracurricolari leggi anche "Riforma tirocini: solo per inclusione sociale".
Le obiezioni di enti formativi e imprese
Le novità hanno messo in allarme sia imprese che atenei che enti formativi professionali, visto il numero altissimo di tirocini svolti in questi ultimi anni. I dati di ALMALAUREA danno conto, infatti, di tirocini curriculari per il 57,6% dei laureati, in media (supera l'80% negli ambiti medico-sanitario e si ferma attorno al 26/ 28 % per ingegneria e area umanistica )
Secondo i professori universitari e i responsabili dei ITS (Istituti tecnici di formazione superiore) degli IEFPS ( Percorsi di istruzione e formazione professionale) i tirocini curriculari sono inseriti in un percorso formale volto a far acquisire allo studente delle competenze o abilità compatibili con gli studi in cui l'apprendimento , anche se in un contesto lavorativo resta il fulcro dell'attività.
Secondo loro «rendere onerosi i tirocini curricolari con l’indennità obbligatoria li renderebbe di fatto irrealizzabili nell’età dell’obbligo, mettendo a rischio tutta la IeFP».
Il Ministro del lavoro sull'obiezione che la proposta riduca il numero di imprese disponibili a ospitarei tirocinanti, ha ricordato che lo stesso timore era stato espresso riguardo al compenso per gli stage extracurricolari mentre dal 2013 , anno in cui fu istituita la indennità obbligatoria, il numero è notevolmente cresciuto.
La stretta sui tirocini curricolari viene giustificata dal Ministro anche come tentativo di dare maggiore spinta ai contratti di apprendistato che devono restare lo strumento principe per l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro.
Dopo l'ok del ministro del lavoro si attende per domani, a sua volta in audizione alla Camera, il parere della ministra Messa, responsabile del dicastero dell'Istruzione che recentemente ha dichiarato «Guardiamo con grande attenzione a questo disegno di legge che ha l’obiettivo di dare una rinnovata dignità ai tirocini curriculari. In una fase storica come quella che stiamo attraversando, nella quale il sistema universitario, attraverso le lauree abilitanti e professionalizzanti, sta inserendo a pieno titolo i tirocini nei percorsi universitari - sottolinea - è una proposta che dobbiamo valutare,con molta attenzione per l’impatto.