Confermata nella versione definitiva della legge di bilancio (Legge 234 del 30.12.2021) la stabilizzazione dei magistrati onorari con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, previa verifica delle competenze a cura del CSM .
E' la novità inserita da un emendamento del ministero della Giustizia alla legge di bilancio che risponde ad una procedura di infrazione contro l' Italia recentemente aperta dall’Europa.
La Corte di Giustizia europea ha segnalato infatti con una lettera dello scorso 15 luglio l'irregolarita dell'inquadramento attuale per gli oltre 6000 giudici di pace,vice procuratori, giudici onorari ai quali è affidato quasi il 40% dei procedimenti civili e più del 50% di quelli penali ; ne raccomanda quindi l'inquadramento in una forma di lavoro a tempo indeterminato.
L'emendamento prevede però che i professionisti debbano essere confermati attraverso una procedura di valutazione (colloquio + prova scritta ) obbligatoria , nel senso che chi non vorra o non la supererà decadrà dal servizio e riceverà una sorta di buonuscita parametrata al servizio prestato ma non superiore a 50mila euro lordi.
Magistrati onorari: la procedura di stabilizzazione
Le prove saranno differenziate sulla base dell'anzianità di servizio per:
- magistrati onorari con oltre 16 anni di servizio,
- magistrati con anni di servizio tra 12 e 16 e
- magistrati con meno di 12 anni di servizio.
Le prove saranno valutate da Presidente del tribunale o da un suo delegato, da un magistrato o e da un avvocato iscritto all’albo speciale dei patrocinanti davanti alle magistrature superiori .
Per coloro che supereranno la prova si potrà scegliere tra
- un rapporto di lavoro eslusivo con remunerazione fissa, comprensiva di tredicesima, equivalente a quella di un funzionario con posizione economica (F1, F2 o F3) diversa a seconda degli anni di servizio, a cui aggiungere un’indennità giudiziaria (intorno ai 2mila euro al mese.
- un rapporto di lavoro non esclusivo , per il quale la remunerazione sarebbe di circa 1500 euro, perche non è prevista l'indennità .
Per chi non fa richiesta o non supera la prova prevista una liquidazione massima di 50mila euro.
Per il 2023 la spesa preventivata sarebbe di quasi 20 milioni, per salire l’anno successivo a 54,5 milioni e nel 2025 a 78,6 milioni.
La norma non era stata accolta favorevolmente dalla Consulta della magistratura onoraria che con una lettera alla ministra della Giustizia Cartabia e alla Commissione europea ne contestava molti aspetti tra cui:
- la procedura di valutazione che non risponde alle obiezioni della Corte di Giustizia UE
- la presenza nella Commissione esaminatrice di componenti dell’avvocatura, aspetto che contrasta con il principio di autonomia e indipendenza della magistratura
- il trattamento economico che dovrebbe essere comparabile a quello dell ’omologo professionale e non parametrato con quelllo di un funzionario amministrativo
- il fatto che non è prevista una prospettiva di crescita.
- la rinuncia ai diritti pregressi come quello alle ferie o quelli previdenziali.