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SMART WORKING: I RISCHI PER LA SALUTE

3 minuti, Redazione , 13/10/2021

Smart working: i rischi per la salute

I profili organizzativi e gli aspetti socio-sanitari dello smart working in un webinar INAIL . Ecco le conclusioni

Ascolta la versione audio dell'articolo

 I profili organizzativi e gli aspetti socio-sanitari dello smart working   sono stati al centro del secondo appuntamento organizzato da Ispettorato del lavoro e  Inail nell’ambito della campagna promossa dal G20 OSH (Occupational Safety and Health)  sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro , che si è tenuto il 5 ottobre con il titolo  “L’impatto della Pandemia - I cambiamenti sul lavoro e sulla salute e sicurezza”.  

Il lavoro agile ha permesso  in questi recenti mesi di pandemia da Covid 19 di continuare a lavorare a milioni di lavoratori con due  fortissime conseguenze positive:

  • la protezione dal contagio e 
  • la limitazione dei danni  prodotti all'economia dall'interruzione delle attività 
  • Secondo Eurostat, nel 2020 il 12,3% degli occupati Ue fra i 15 e i 64 anni ha lavorato da casa per la maggior parte della settimana. In Italia, l’Istat ha stimato che il lavoro agile ha coinvolto oltre 4 milioni di lavoratori nel secondo trimestre 2020 con un’adesione del 19,4% della forza lavoro totale rispetto al 4,6% dell’anno precedente

Ora che con la vaccinazione l'epidemia è sotto controllo  la modalità di lavoro agile, sulla scorta dell'esperienza maturata, cerca una regolamentazione più precisa dal punto di vista giuridico in particolare  per gli aspetti organizzativi e della  sicurezza dei lavoratori.

Orazio Parisi, direttore centrale tutela, sicurezza e vigilanza del lavoro dell'INL   ha sottolineato l'esigenza di ripensare dalle basi  l'organizzazione dello smart working in futuro in quanto, ha affermato, “l’esperimento sociale del lavoro da remoto in emergenza non ha risposto alle caratteristiche del lavoro agile, che ordinariamente supera i canoni tradizionali del lavoro subordinato e assicura la migliore conciliazione delle esigenze di vita con quelle di lavoro." Ha chiarito in fatti che lo smart wokìrkign non è un semplice serie di adempimenti  ma impone una capacità organizzativa programmatica attraverso autonomia e responsabilizzazione dei lavoratori 

Su questo ha concordato  il direttore centrale prevenzione Inail, Ester Rotoli che ha sottolineato anche l'importanza degli aspetti della tutela della salute e della sicurezza come descritti nella la nuova Strategia Ue su salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027, approvata dalla Commissione europea nel giugno scorso,  Sono tre gli obiettivi trasversali individuati dalla Commissione: 

  1. anticipare e gestire il cambiamento nel mondo del lavoro determinato dalle transizioni verde, digitale e demografica; 
  2. migliorare la prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali;
  3.  accrescere la preparazione per ogni potenziale futura crisi sanitaria”. 

L'intervento del direttore centrale INAIL Rotoli  che ha presentato i  dati recenti sull’utilizzo del lavoro agile e ha messo in evidenza alcuni aspetti su cui intervenire: 

  • il digital gap, da superare con adeguate dotazioni tecnologiche e competenze digitali; il diritto alla disconnessione;
  •  il rischio di isolamento;
  •  il bilanciamento del lavoro con la vita privata; 
  • i rischi ergonomici. 

In particolare l’isolamento sociale è stato individuato come uno  tra i rischi più avvertiti. I rischi psicosociali sono stati analizzati da Isabella Corradini, psicologa del lavoro. Il modo di lavorare di oggi, ha osservato, va oltre lo spazio fisico, si smaterializza e digitalizza, impattando sulla vita quotidiana e di relazione. Analizzando i dati di uno studio recente condotto fra i lavoratori di vari comparti produttivi impegnati in smart working, l’isolamento sociale è emerso come rischio maggiormente sentito. 

Delle altre ricadute del lavoro agile sulla salute dei lavoratori ha parlato Francesco Draicchio, direttore di laboratorio di ergonomia e fisiologia del lavoro presso  Inail, che ha analizzato gli aspetti connessi alle corrette posture da adottare, ai miglioramenti logistici da prevedere e all’attività fisica da praticare  per evitare possibili danni al sistema muscolo-scheletrico

Altri  rischi  sanitari da non trascurare connessi con lo smart working sono :

  •  il maggiore impegno degli occhi, 
  • lo stress mentale,

 per i quali sono indicate idonee misure di protezione e prevenzione.

Il convegno rimane disponibile a tutti gli interessati, su piattaforma Ms Teams live events al link https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_NGIyMjQ2NzEtNzAxMC00NTU1LWEzMjEtN2U5MDY1MzkwMWU0%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22f970851f-4105-4635-82f2-bb2160dd8f40%22%2c%22Oid%22%3a%22d54ddf71-b75d-47b2-876f-6100e5e2a2e1%22%2c%22IsBroadcastMeeting%22%3atrue%7d&btype=a&role=a

Si auspica anche a breve una pubblicazione degli atti.

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