Il ministro per la Pubblica amministrazone, Renato Brunetta, ha risposto lo scorso 6 ottobre a un'interrogazione parlamentare concernente lo scorrimento delle graduatorie concorsuali e sulla possibilità di trasformarlo in un obbligo per le amministrazioni.
I deputati interroganti facevano riferimento al mancato inserimento del concorso Agenzia delle entrate per 175 funzionari nel portale che monitora lo scorrimento delle graduatorie del pubblico impiego e osservavano che " il pieno utilizzo delle vigenti graduatorie relative ai concorsi pubblici è da sempre considerata una buona prassi, sia ricorrendo al loro scorrimento da parte della stessa amministrazione che ha bandito il concorso, sia attraverso il loro utilizzo, previo accordo, con le altre amministrazioni che hanno necessità di reperire, velocemente e senza costi procedurali, personale a tempo indeterminato.
Secondo i richiedenti "questa buona prassi, consentita dai commi 147 e 148 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019, è ormai da considerarsi un obbligo ai sensi della deliberazione n. 85/2020/Par della Corte dei conti, che lo ha definito necessaio "sia ai fini di ridurre i tempi ed eliminare i costi della gestione di un nuovo concorso, sia per la tutela delle legittime aspettative dei candidati che hanno comunque superato un giudizio di idoneità"
Citavano anche una sentenza del Consiglio di Stato, del 2011, che stabilisce che " in presenza di graduatorie valide ed efficaci, l'amministrazione, qualora scelga l'indizione di un nuovo concorso, in luogo dello scorrimento delle graduatorie vigenti, ha l'obbligo di motivare tale scelta "
Il ministro Brunetta ha evidenziato come “la normativa in materia di accesso al pubblico impiego prevede che le pubbliche amministrazioni abbiano la mera facoltà e non l’obbligo di scorrere le graduatorie concorsuali vigenti per assumere personale a tempo indeterminato. Oggi, peraltro, le graduatorie restano vigenti soltanto per i due anni successivi alla loro approvazione, nell’interesse delle amministrazioni e degli stessi idonei”.
Secondo il ministro per la Pubblica amministrazione, il principio dell'economicità sostenuto dalla Corte dei Conti e dal consiglio di Stato “non deve prevalere a scapito della meritocrazia, né delle esigenze concrete delle amministrazioni "
Il ministro ha affermato anche che la figura del candidato idoneo non è sovrapponibile a quella del vincitore che “reclutare non significa riempire posti, ma scegliere le persone migliori per far funzionare l’amministrazione”. Per questo “Lo scorrimento delle graduatorie è una mera facoltà che presuppone profili professionali perfettamente sovrapponibili e attualità dei requisiti posseduti. Una facoltà - ha concluso che tale deve rimanere”.