Uno dei componenti dell'autorità Garante per la protezione dei dati personale , M. Scorza ha affermato in una intervista apparsa sul sito istituzionale, che è assolutamente vietato a chiunque , al momento della richiesta di green pass, farne una copia da conservare per evitare di ripetere i controlli negli accessi successivi dei clienti.
La pratica sembra si stia diffondendo in particolare nelle palestre e centri sportivi che chiedono ai clienti , al momento dell'iscrizione di consegnare copia del Geen pass a ssieme al certificato di sana e robusta costituzione e che li tengono nei propri archivi fino alla data della scadenza .
Il dott Scorza ricorda che la disciplina sul Green Pass prevede che lo stesso debba essere SOLO prEsentato all'ingresso nei soli luoghi previsti dalla legge nei quali è necessario ai sensi di quanto previsto dalla legge attraverso l’apposita App Verifica Covid-19 .
Leggi anche Certificazione verde COVID obbligatoria dal 1 settembre
Questa applicazione consente solo di sapere se il titolare ha un Green Pass valido senza alcun riferimento alla condizione che ne ha consnetito il rilascio ne né alla data di scadenza del documento ( che è diversa appunto nei tre diversi casi di vaccinazione, guarigione o effettuazione di tampone negativo)
Tali richieste costituiscono una violazione di legge e in particolare della disciplina in materia di protezione dei dati personali, come trattamento di dati non necessari
Nell'intervento il consigliere ammette che la prassi rende piu facile la gestione degli accessi degli abbonati ma, afferma "al tempo stesso, frustra gli obiettivi di bilanciamento tra privacy, tutela della salute e riapertura del Paese che si sono perseguiti con il Green Pass giacché mette in circolazione una quantità di dati personali superiori a quelli necessari e, soprattutto, ne determina la raccolta e la moltiplicazione in una serie di banche dati diversamente sicure."
Inoltre aggiunge che "A seguire strade diverse rispetto a quelle previste dalla legge si rischia, quindi, anche di trattare dati inesatti perché si considera in possesso di un Green Pass valido un soggetto che, magari, non lo è più" e conclude : "Le regole, insomma, ci sono e la comodità non consente di derogarvi".