Fin dal suo ingresso in dichiarazione dei Redditi (e in dichiarazione Irap), il quadro Aiuti di Stato, rappresentato dai righi RS401 e RS402 del modello, ha rappresentato un aggravio non indifferente in termini di impegno per la corretta compilazione del modello dichiarativo.
La motivazione dell’esistenza del quadro Aiuti di Stato risiede nell’obbligo di trasmettere i dati richiesti al fine della corretta iscrizione degli aiuti ricevuti nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA), nei limiti degli aiuti automatici e di quelli soggetti a procedura di concessione ma con un importo indeterminato (i cui dati richiesti dal Registro non sono trasmessi dall’ente erogatore).
Nell’anno dichiarativo 2021, in conseguenza del proliferare degli aiuti percepiti dalle imprese nell’anno fiscale 2020, in relazione all’emergenza epidemiologica, la compilazione del prospetto è divenuta una matassa difficile da sbrogliare, anche grazie alle modifiche normative intervenute in corso d’anno, dopo la pubblicazione dei modelli, che ne hanno modificato le modalità di compilazione alimentandone l’incertezza.
Alla luce della percezione caotica della questione che, a ridosso della definizione delle dichiarazioni e della loro trasmissione, ha generato un clima di incertezza applicativa, l’Associazione Nazionale Commercialisti ha presentato una istanza all’Agenzia delle Entrate con la quale si contesta la violazione dello Statuto del contribuente in quanto l’Agenzia richiederebbe dati già in suo possesso.
L’Agenzia delle Entrate, per voce del suo direttore, si difende affermando che i dati necessari ai fini dell’iscrizione degli aiuti concessi nel RNA non sono per intero nella disponibilità dell’Agenzia e non sono da questa desumibili in base alle informazioni che già possiede.
Il motivo è che alcune delle informazioni richieste dal RNA hanno come origine la normativa europea, che per alcuni definizioni o concetti non risulta allineata alla normativa fiscale nazionale; fatto che comporterebbe un probabile scarto delle iscrizioni al RNA, se provvedesse l’Agenzia delle Entrate a trasmettere massivamente i dati richiesti solo in base alle informazioni in suo possesso.
In definitiva, oggi, date le ultime modifiche normative, la compilazione del quadro Aiuti di Stato, con tutte le sue complessità, è ancora necessario, anche se i contributi a fondo perduto percepiti dalle imprese possono non essere indicati nei quadri reddituali.
La mancata compilazione dei quadri reddituali, in relazione agli aiuti percepiti, è possibile in quanto questi elargizioni non incidono né sull’imposta né sulla base imponibile; ma la loro esposizione sul prospetto Aiuti di Stato è richiesta ai fini dell’iscrizione sul RNA.
L’Agenzia delle Entrate, ancora rispondendo all’istanza presentata dall’Associazione Nazionale Commercialisti, annuncia per la fine del 2021 la pubblicazione di un modello di autodichiarazione autonomo che permetterà l’acquisizione dei dati necessari ai fini della verifica dei limiti previsti per gli aiuti di Stato elargiti nel contesto del Temporary framework.
Il modello di autocomunicazione annunciato a quanto pare non sostituirà l’obbligo dichiarativo rappresentato dal prospetto Aiuti di Stato, ma costituirà un ulteriore autonomo adempimento dichiarativo.