Proroga anche al 2022 per l'esenzione dall'accantonamento delle quote di TFR e del contributo di finanziamento della NASPI per le aziende in crisi. Lo prevede l'art 4 del decreto legge 103 2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 luglio che introduce nuove "Misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonche' disposizioni urgenti per la tutela del lavoro".
Come dice la denominazione il provvedimento è volto in primo luogo alla salvaguardia dell'ambiente naturale veneziano con lo stop al passaggio di navi oltre un certo carico. Nello specifico il provvedimento dichiara monumento nazionale le vie d'acqua del Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca di Venezia . In dette vie d'acqua, a decorrere dal 1° agosto 2021 e' vietato il transito di navi aventi almeno una delle seguenti caratteristiche: a) stazza lorda superiore a 25.000 GT; b) lunghezza dello scafo al galleggiamento superiore a 180 metri; c) air draft superiore a 35 metri, con esclusione delle navi a propulsione mista vela - motore; d) impiego di combustibile in manovra con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0.1 per cento.
Con l'articolo 4 invece il legislatore si occupa della salvaguardia delle imprese di interesse strategico nazionale in stato in crisi , ai fini della salvaguardia dell'occupazione.
In particolare per le aziende sottoposte a procedura fallimentare o in amministrazione salariale , che abbiano usufruito della cassa integrazione straordinaria nel 2019 e 2020 viene prorogata anche al 2022 l'esenzione:
- dal pagamento delle quote di accantonamento del trattamento di fine rapporto di lavoro relative ai periodi di riduzione oraria o sospensione delle attività lavorative ,
- dal versamento del contributo per il finanziamento della NaSpi (previsto dall'art. 2, comma 31, della legge 28 giugno 2012, n. 92).
Si ricorda che la misura era stata introdotta inizialmente dall 'art 43 bis del decreto legge 109 2018.
Per godere dell'agevolazione necessaria la richiesta all'INPS che è incaricata del monitoraggio dei flussi di spesa, . Probabile l'emanazione di un messaggio con le istruizoni operative in merito da parte dell'istituto previdenziale.