L’idea non è affatto nuova perché se ne parlava già quando al Ministero dell’Economia e delle Finanze risiedeva Roberto Gualtieri, la notizia è che potrebbe succedere davvero e in tempi brevi, anche prima della promulgazione dell’attesa riforma organica dell’Irpef, al fine di velocizzarne l’attuazione.
Il viceministro del MEF, Laura Castelli, ha annunciato che sarà modificato l’attuale sistema di saldo ed acconto delle imposte sui redditi, che verrà sostituito da un sistema di pagamento rateale su base mensile.
L’obiettivo è di “superare l’attuale sistema ormai obsoleto”, quello su cui bisogna ragionare sono le modalità.
L’idea originaria era di costruire un nuovo sistema basato sulla tassazione dei flussi finanziari, chiamata Cash flow tax, versione semplificata della Liquid income taxation system, che avrebbe richiesto la determinazione (e il relativo versamento) dell’imposta, da effettuare ogni mese, basandosi sulla differenza tra entrate e uscite di cassa; che si sarebbero poi conguagliate, a credito o a debito, si presume in sede di dichiarazione annuale.
Quello che non è mai stato chiaro è come questa nuova modalità di liquidazione delle imposte avrebbe potuto interessare anche l’Irap e i contributi Inps eccedenti il minimale, o se lo avrebbe fatto.
Non ci sono dubbi che l’attuale sistema di saldi e acconti, solo idealmente basato su due rate, risulti gravoso per molti contribuenti, ma è anche vero che le normative non si semplificano complicandole, e troppo spesso si sottovaluta il costo della moltiplicazione degli adempimenti a carico dei contribuenti.
Per fortuna, la vera notizia, anticipata tra le righe dal viceministro e confermata dalla bozza del documento appena redatto dalle Commissioni Finanza di Camera e Senato in tema di riforma fiscale, è che il legislatore sceglierà la strada più semplice, evitando di gravare i contribuenti di un inutile nuovo e ulteriore adempimento mensile.
Sembra che la forma del pagamento mensile sarà realizzata lasciando inalterato l’attuale meccanismo di determinazione dei saldi e degli acconti delle imposte in sede di dichiarazione annuale, solo che i contribuenti potranno versare in sei rate mensili (o in unica soluzione) il saldo e il primo acconto delle imposte, e in altre sei rate mensili (o in unica soluzione) il secondo acconto.
Oggi, a dire il vero, il saldo e il primo acconto, godono già di una forma di dilazionamento facoltativo, che fondamentalmente è stato esteso anche al secondo acconto.
I contribuenti in difficoltà a versare per intero il secondo acconto troveranno una certa utilità da questa novità normativa che, tra l’altro, a quanto pare, non li graverà di ulteriori adempimenti, anche se sorprende come, per fare diventare realtà una così elementare soluzione di buon senso, sia necessario tutto questo impegno legislativo.