Nel corso del webinar “La ripartenza del Paese dopo l’emergenza: riforma fiscale e della giustizia tributaria, semplificazione e competitività” il presidente del CNDCEC Massimo Miani ha affrontato una questione di attualità già più volte approcciata che ancora merita approfondimenti: ridurre il carico fiscale sul ceto medio, scelta che i commercialisti giudicano imprescindibile per ogni ipotesi di riforma fiscale.
“L'Italia è un Paese estremamente generoso nella tassazione dei redditi bassi – oltre 10 milioni di contribuenti Irpef su 40 milioni sono a “Irpef zero” – e nella tassazione dei grandi patrimoni ereditari, mentre è un Paese estremamente feroce nella tassazione dei redditi medi e medio-alti“ ha dichiarato Miani
Come specificato nella notizia pubblicata sul sito dello stesso CNDCEC il webinar è stato anche l’occasione di illustrare il “Rapporto sulla riforma dell’Irpef” elaborato nei mesi scorsi da una commissione di esperti voluta dal Consiglio nazionale i cui lavori sono stati coordinati da Carlo Cottarelli il quale si è mostrato pessimista su una riforma organica.
Il rapporto si basa su tre direttrici:
- il rafforzamento della neutralità del sistema di tassazione rispetto alle decisioni economiche di produzione e di offerta di lavoro (a meno di scostamenti giustificati da chiare priorità),
- il rafforzamento della parità di trattamento tra contribuenti (equità orizzontale e verticale)
- la semplificazione del sistema impositivo, sia in termini sostanziali sia procedimentali.
All’iniziativa del Consiglio nazionale dei commercialisti è intervenuto anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini il quale ha affermato che individuare le priorità della riforma fiscale spetta a legislatore, aggiungendo “ma il mio auspicio è quello di un mantra spesso ripetuto e che rischia di diventare noioso se non trova una corrispondenza: norme semplici, di facile applicazione, organizzate in modo tale da garantire alle amministrazioni una più facile interpretazione e una facile applicazione” che porterebbero “a una più facile adesione da parte dei contribuenti” favorendo “meno evasione”.
Si riportano i punti principali del manifesto dei commercialisti per la riforma del sistema fiscale.:
- Istitutzione del "codice tributario" e statuto in Costituzione
- Abrogazione dell'IRAP
- Ripristino equità orizzonatale e verticale dell'IRPEF
- Eliminazione doppio binario per i redditi d'impresa
- Rilancio delle aggregazioni professionali
- Riscossione più efficente e meno costosa
- Rapporto fisco-contribuenti più equilibrato
- Giustizia tributaria più specializzata
Per ulteriori approfondimento si legga l'articolo sul sito del CNDCEC: https://press-magazine.it/un-fisco-certo-e-equo-in-otto-punti-il-manifesto-dei-commercialisti-per-la-riforma-del-sistema-tributario/