Con Risposta a interpello n 392 del 7 giugno 2021 le Entrate chiariscono che si applica l’IVA ordinaria alle operazioni necessarie per dare vita al sistema di acquisti e sconti rivolti a negozianti e utenti della piattaforma, nella raccolta punti di una applicazione di shopping on line.
L’Agenzia delle Entrate per fornire chiarimenti in merito al trattamento IVA delle operazioni tra società che gestisce l'app e i singoli esercenti si sofferma sul contenuto del contratto fornito in sede di interpello.
Sinteticamente il funzionamento delle operazioni che avvengono nella piattaforma risulta essere il seguente:
1. con un contratto di abbonamento alla APP, l'esercizio convenzionato acquista dei punti dall'ideatore al valore nominale di 5 centesimi a punto e paga un canone mensile alla stessa società;
2. l'esercente si impegna, per ogni acquisto di beni o servizi, a riconoscere ai clienti 1 punto per ogni euro speso;
3. l'utilizzatore della APP utilizza i punti accumulati al fine di ottenere uno sconto su beni e servizi acquistati presso gli esercenti che accettano questa forma di pagamento;
4. l'Esercente che ha concesso lo sconto, ritira i punti dal portafoglio digitale del cliente e li restituisce alla società ottenendo a rimborso il 50% del loro valore nominale.
L'agenzia chiarisce che da quanto evidenziato l’acquisto dei punti rappresenta per tutti gli esercenti parte del corrispettivo dovuto alla società per l’affiliazione al circuito di shopping legato alla app e “come tale regolarmente assoggettato ad IVA con aliquota ordinaria”.
Lo stesso discorso può valere per il rimborso dei punti dei clienti accettati da alcuni negozianti rimborso pari solo al 50% infatti come si evince dalla documentazione "La Società non rimborsa l’intero importo dei punti resi: si limita a rimborsare la metà, ossia 0,025 Euro per ogni punto restituito quando i medesimi sono stati in precedenza acquistati da un Esercente a 0,050 Euro. Quanto a dire quindi che... “Punto 14) La rimanente parte del 50 per cento che non viene rimborsata all’esercente costituisce per la società istante un elemento di ricavo”.
Secondo la società istante le due operazioni ptrebbero essere operazioni non rilevanti ai fini IVA ai sensi dell’art 2 terzo comma lett a) del DPR 633/72 mentre secondo le entrate si applica l’IVA ordinaria alle operazioni necessarie per dare vita al sistema di acquisti e sconti rivolti a negozianti e società di sviluppo della piattaforma, nella raccolta punti di una applicazione di shopping on line.
Vediamo come si svolgono le varie operazioni della piattaforma di shoppingo on line.
La società istante vuole ideare una piattaforma online/applicazione per dare la possibilità agli Esercenti di avere visibilità e promuovere i propri prodotti. L'esercente è normalmente un soggetto titolare di partita IVA che, per essere inserito nel circuito deve:
- sottoscrivere un contratto-abbonamento del costo base mensile di euro 9,90
- riconoscere agli Utenti della APP che fanno acquisti presso il suo punto vendita, un punto per ogni euro speso (1 punto = 1 euro).
I punti sono acquistati dall'Esercente presso l'Istante al costo di 5 centesimi l'uno. Per questa operazione l'istante emette fattura alla fine del mese in base ai punti effettivamente attribuiti dall'Esercente agli Utilizzatori.
I Clienti della APP accumulano punti ogni volta che fanno spesa presso gli Esercenti che hanno aderito al circuito creato ma possono spenderli solo presso gli Esercenti che hanno dato questa disponibilità.
I punti consentono di ottenere uno sconto sul prezzo di acquisto di un bene o di un servizio.
L'adesione alla APP comporta a carico di ogni esercente l'obbligo di riconoscere 1 punto per ogni euro speso presso il proprio punto vendita. Gli esercenti si dividono in 2 categorie:
- quelli che si limitano al rilascio dei punti e che corrispondono a tutti gli Esercenti che aderiscono alla APP;
- coloro che oltre a riconoscere i punti, li accettano anche a parziale pagamento del corrispettivo dei beni e/o servizi venduti.
Ogni punto ha un valore nominale di 5 centesimi. Se ad esempio l'utilizzatore ha un portafoglio di 100 punti può ottenere uno sconto di 5 euro.
Se ad esempio un Esercente pubblicizza sulla APP la vendita di un paio di scarpe a 100 euro, accettando l'importo massimo di 600 punti a titolo di sconto, l'Utente pagherà 70 euro in contanti e 30 euro sotto forma di 600 punti.
L'Esercente che ha accettato i punti a titolo di pagamento parziale, li restituisce all'Istante, che gli rimborserà il 50% del valore nominale, ossia 0,025 Euro per ogni punto.
L'esercente che ha accettato 600 punti, restituendoli alla Società, ottiene da quest'ultima un rimborso di euro 15,00 (600 punti x 0,025 Euro = 15,00 Euro).
Alla fine lo sconto reale praticato dall'esercente al cliente è del 15% perché incassa dall'utilizzatore 70,00 Euro e 15,00 Euro dall'istante, per un corrispettivo totale di euro 85,00.
La restituzione del 50% del valore dei punti ritirati avviene in genere tramite compensazione nelle voci della fattura emessa dalla Società all'Esercente se il debito dell'Esercente è capiente.
L'Istante da parte sua oltre a incassare il canone mensile e il corrispettivo dei punti effettivamente attribuiti dall'esercente, percepisce il corrispettivo del 50% dei punti non rimborsati all'esercente, nonché i corrispettivi della vendita degli spazi pubblicitari e dei servizi di visibilità sulla APP.