Il decreto Rilancio - n. 34 2020 convertito in legge aveva stanziato 6 milioni di euro per il 2020 per il finanziamento di una indennità di sostegno al reddito, non quantificata, in favore:
- dei lavoratori frontalieri residenti in Italia, che svolgono la propria attività nei Paesi confinanti o limitrofi ai confini nazionali
- dei lavoratori frontalieri operanti nei Paesi confinanti o limitrofi extra-UE regolamentati da appositi accordi bilaterali (la Svizzera in particolare),
che siano anche in una di queste condizioni:
- lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuative,
- lavoratori subordinati,
- titolari di partita IVA
che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro frontaliero a far data del 23 febbraio 2020 e siano privi dei requisiti per poter godere della NASPI o delle indennità previste dal Decreto Cura Italia (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) .
La legge prevedeva che l'importo del nuovo bonus, i criteri attuativi e le modalità di richiesta venissero stabilite con un decreto del Ministro del lavoro, d'intesa con il Ministro dell'economia, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione. Il decreto interministeriale è ancora purtroppo in stand by.
Ora il decreto Sostegni bis,pubblicato in Gazzetta ufficiale il 25. maggio scorso, prevede all'art. 49 la proroga della misura al 2021. Si auspica che la novità dia la spinta necessaria ad attuare l'atteso decreto per rendere effettiva l'agevolazione dei sostegni al reddito ai lavoratori transfrontalieri che attendono da luglio 2020.
Vale forse la pena ricordare che il termine di "lavoratore frontaliero " nella normativa comunitaria indica colui che svolge un lavoro autonomo o subordinato in uno Stato membro e che risiede in un altro Stato membro, nel quale ritorna in linea di massima ogni giorno o almeno una volta la settimana.
Il fenomeno è particolarmente rilevante nella zona di confine Italia-Svizzera e sono molti gli accordi bilaterali che regolamentano questa situazione nello specifico. Qui il testo dell'ultimo accordo firmato il 23.12.2020.