La corsa all’approvazione del Recovery Plan italiano accelera ed è previsto in Consiglio dei ministri per il primo esame della nuova bozza. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà oggetto di due diverse riunioni del Consiglio dei ministri.
Lunedì e martedì il premier Draghi illustrerà il piano alle Camere, che si esprimeranno con un voto dopo la sua informativa. Solo dopo, tra il 28 e il 29 aprile, dovrebbe esserci il secondo Consiglio dei ministri, per l'esame e il voto finale del Pnrr, prima dell'invio alla Commissione europea, in programma per il 30 aprile.
Sono pubbliche le schede di presentazione del MEF che presentano il nuovo Pnrr. Il Governo propone un approccio integrato tra Pnrr e fondo complementare, con medesimi obiettivi e condizioni.
Gli investimenti sono raggruppati in 16 componenti, a loro volta organizzate in sei missioni: a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, vanno 42,5 miliardi; a rivoluzione verde e transizione ecologica vanno 57 miliardi; 25,3 miliardi vanno a infrastrutture per la mobilità sostenibile con 25,3 mld; 31, 9 miliardi a istruzione e ricerca; 19,1 miliardi a inclusione e coesione e poi salute con 15,6 mld.
Crescono le risorse per l'istruzione e la ricerca, da 26,66 miliardi di euro a 31,9.
Due sono le riforme strutturali più importanti:
1. Pubblica Amministrazione
2. Giustizia.
Gli impatti socioeconomici attesi sono:
a. una ripresa più robusta;
b. una dinamica sostenuta nel corso degli anni;
c. incrementare la produttività attraverso innovazione, digitalizzazione, investimenti in capitale umano;
d. la crescita media del PIL 2022-26 sarà di 1,4 punti più alta rispetto al 2015-2019;
e. nel 2026 il PIL sarà di 3 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base (senza il PNRR).