Complice l'emergenza COVID e l'altissimo numero di posti di lavoro già persi (secondo l'ISTAT quasi un milione, di cui più di 300mila a tempo determinato) si torna a parlare di flessibilità dei contratti di lavoro.
Sulla scia di quanto previsto in Francia, Lega PD e Forza Italia in un confronto promosso dal Sole 24 or,e si trovano a condividere alcune riflessioni e chiedono al Governo nuove misure per spingere le aziende a riprendere ad assumere , almeno a tempo determinato , sconfessando almeno parzialmente il Decreto Dignità.
In particolare si ipotizzano le seguenti modifiche in tema di disciplina del contratto a tempo determinato:
- eliminare le causali obbligatorie per l'utilizzo del contratto a tempo determinato e affidarne eventualmente la definizione alla contrattazione sindacale
- prevedere incentivi contributivi anche per le assunzioni di personale temporaneo
- allungare a 36 mesi il periodo massimo ora fissato a 24 messi
- abolire la contribuzione addizionali o almeno sospenderne l'applicazione sino a fine anno.
Vedi anche Contratto a tempo determinato guida aggiornata 2021 e Contratti a termine senza causale proroga con il DL Sostegni
«In una fase come questa vanno allargate le maglie della flessibilità concedendo ai lavoratori qualsiasi opportunità di lavoro subordinato anche se a termine - ha sottolineato la sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini (Lega) -. Quando termineranno le misure emergenziali occorrerà sostenere i datori a creare occupazione. Ho presentato al ministro Orlando un pacchetto di proposte per valorizzare la flessibilità buona da inserire nell’iter di conversione del decreto Sostegni. Ad esempio, come Lega abbiamo chiesto di non computare nelle durate i contratti a tempo determinato stipulati durante il periodo di pandemia, e in ogni caso di riportare la durata massima a 36 mesi almeno per i rapporti instaurati entro il 31 dicembre 2022. Sono poi favorevoli ad affidare le causali alla contrattazione collettiva. Con il prossimo scostamento di bilancio, affronteremo anche il tema dei contributi addizionali, 1,4 sui nuovi contratti, oltre 0,5 per i rinnovi, che ritengo doveroso eliminare».
Anche la rappresentate del PD alla Camera Debora Serracchiani è d'accordo nell'obiettivo di valorizzare l’autonomia negoziale delle parti sociali nella gestione delle causali nei contratti a tempo determinato.
Le causali fissate dalle norme legislativa producono un effetto di rigidità che comunque non comporta maggiori contrattti stabili , ha aggiunto il professor Antonio Viscomi (Pd), ordinario di diritto del lavoro all’Università di Catanzaro . In quest'epoca di cambiamenti ecologici e digitali uniti all'intercentezza per la pandemia Viscomi sottolinea che l'importanza di "valorizzare a fini regolativi l’autonomo dialogo tra le parti sociali».
Anche Fi, con Paolo Zangrillo, da oltre 30 anni direttore del personale, è d’accordo a modificare, strutturalmente, il decreto dignità: «Lo sostegno da un anno e mezzo - ha detto Zangrillo Con la pandemia normative così rigide hanno avuto un effetto diabolico sul lavoro. Ci aspetta un ciclo economico di 2-3 anni di instabilità, e i contratti a tempo saranno uno degli strumenti per la ripartenza. Parliamo di flessibilità buona e tutelata. Nella mia passata esperienza Hr nel 98% dei casi ho trasformato lavoratori assunti a termine».