Sospensione degli adempimenti di 30 giorni, per il professionista che contrae la malattia da COVID 19 e non riesce a rispettare i termini di legge per i clienti dello studio. E' stato approvato ieri sera in Commissione Finanze l'emendamento in questo senso al decreto Sostegni, in corso di conversione in legge, presentato da un gruppo di senatori bipartisan , primo firmatario il senatore De Bertoldi. Ricordiamo che il termine per la conversione scade il prossimo 23 maggio.
Malgrado l'ampia condivisione il provvedimento non sembrava avere probabilità di essere approvato per la difficoltà a trovare le coperture finanziarie (poco piu di 9 milioni di euro)
L’emendamento prevede che in caso di mancati adempimenti professionali come comunicazioni o trasmissione di atti o documenti o il mancato versamento relativo a obblighi tributari e contributivi , ciò non costituisca inadempimento né verso la pubblica amministrazione né inadempienza contrattuale verso il cliente dello studio. Va precisato che :
- tali sospensioni di termini sarebbero applicabili solo in presenza di un mandato professionale precedente la malattia;
- il contagio da Covid va dimostrato con la carta di ricovero in ospedale o attraverso il certificato medico da inviare con raccomandata A/R negli uffici della Pa.
- Dopo i 30 giorni gli adempimenti sospesi andrebbero poi eseguiti entro sette giorni .
.Il testo iniziale prevedeva una sospensione di 45 giorni ,ora ridotta a 30 ma il segnale è molto importante .
Il primo firmatario dell'emendamento senatore De Bertoldi è anche autore di un disegno di legge sulla malattia dei professionisti (Ddl A.S. 1474) fermo da tempo per l'emergenza Covid che ha fatto slittare i programmi parlamentari , quindi si è fatto portavoce di inserire almeno questa tutela nella conversione del DL Sostegni, condivisa in particolare dalla consulta parlamentare dei dottori commercialisti. Molte le associazioni e gli ordini che hanno espresso soddisfazione per questo risultato , dalla presidente dei Consulenti del lavoro Calderone all' Associazione nazionale commercialisti ai tributaristi dell'INT. Tutti auspicano che anche il disegno di legge prosegua il suo iter al piu presto
Il Vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti aveva spiegato qualche giorno fa che " sono davvero tanti i nostri colleghi che hanno contratto il virus e che ci segnalano l’impossibilità di rispettare le scadenze degli adempimenti. Una norma che ci tuteli in questi casi, sollevandoci in un momento così drammatico da obblighi che siamo fisicamente impossibilitati a rispettare, ci sembra un passaggio non più rinviabile, direi un atto dovuto. In questa fase di emergenza pandemica è ancor più paradossale che alle libere professioni non sia stato ancora riconosciuto un principio costituzionalmente garantito quale il diritto alla malattia”.