In attesa delle statistiche ufficiali ISTAT sulla mortalità nel 2020 che arriveranno a fine marzo filtrano già alcuni dati amministrativi INPS che inquadrano chiaramente le dimensioni della pandemia COVID iniziata lo scorso anno e i suoi effetti sulle pensioni
Va premesso che il presidente dell’Istat Blangiardo ha affermato qualche giorno fa che nel 2020 in italia si è raggiunto il numero massimo di decessi annui , stimato in 726mila morti , con una media giornaliera di 1990, oltre 200 in più al giorno, rispetto alla media del quinquennio precedente, assimilabile solo a quelli del 1920 e degli anni della 2^guerra mondiale.
Sul fronte delle nascite, l’ipotesi, basata su dati ancora provvisori, è di circa 400mila nuovi nati. Il saldo quindi è negativo per circa 300mila unità, dato mai visto appunto dalla fine della prima guerra mondiale.
In questo quadro generale si inseriscono i dati INPS, anch’essi in fase di elaborazione, da cui risulta che nel 2020 sono cessate per decesso 862.838 pensioni, ben 121 687 in piu rispetto al 2019, numero che corrisponde alla percentuale del 16,1%
La cifra comprende tutti i tipi di prestazioni pagate da Inps, compresi gli assegni sociali, ad eccezione delle invalidità civili.
Il bilancio tra cancellazioni e nuove pensioni per la prima volta dopo molti anni vede un aumento di cancellazioni di 67mila unità, a fronte di un rapporto di norma quasi pari.
Si noterà che il numero di pensioni cancellate è superiore a quello delle vite perdute per COVID (circa 82mila complessivamente, non tutte riguardanti destinatari di pensione ovviamente) in quanto oltre il 30% dei pensionati nel nostro Paese è comunque destinatario di più di una pensione .
Il Sole 24 ore che fornisce queste anticipazioni sottolinea che i dati sono provvisori, ma che confermano quanto già analizzato nei mesi passati sia da ISTAT che da Eurostat, l'istituto di statistica europeo.
Nei mesi di marzo e aprile 2020, quando le morti in eccesso rispetto alle medie registrate negli stessi mesi del quadriennio 2016-2019 hanno superato in Italia il 40%, le pensioni cancellate per decesso da Inps hanno segnato un balzo quasi analogo: in marzo sono state 100.420, il 42,5% rispetto alle 70.458 dell’anno precedente
E’ giunto anche in questi giorni un Comunicato stampa INPS sul monitoraggio dei flussi di pensionamento 2019 – 2020 nelle Gestioni dell’istituto
Emerge che sono in aumento pensioni di vecchiaia, rispetto alle anticipate
il totale delle pensioni con decorrenza nel 2020 è di 795.730, a fronte di 740.486 decorrenti nel 2019: tale valore comprende le pensioni di vecchiaia - compresi i prepensionamenti per il fondo pensioni dei lavoratori dipendenti (FPLD) e gli assegni sociali -, le pensioni anticipate, quelle di invalidità e quelle ai superstiti. In particolare, per il 2020 si registra un incremento delle pensioni di vecchiaia rispetto al 2019 (255.813 contro 156.995), mentre diminuiscono quelle anticipate (277.544 nel 2020, 299.770 nel 2019). Ad aumentare sono soprattutto le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti del settore privato (FPLD), segmento che registra un incremento dell’86%, mentre le altre gestioni hanno avuto incrementi più modesti. Tale incremento è riconducibile all’aumento dei requisiti anagrafici nel 2019 (da 66 anni e 7 mesi a 67 anni), che invece sono rimasti immutati nel 2020. Per lo stesso motivo, anche gli assegni sociali rispecchiano lo stesso andamento (68.273 nel 2020, 39.020 nel 2019
L’importo medio mensile al momento della decorrenza è di 1.299 euro per il 2019 e 1.240 euro per il 2020. Per quanto riguarda il genere, che le pensioni femminili aumentano rispetto a quelle maschili