Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ieri ospite a Telefisco 2021 convegno organizzato da Il Sole 24 Ore si è espresso anche sul tema della riforma fiscale.
A suo avviso la riforma dovrebbe partire dalla tassazione delle persone fisiche, prevedendo l’applicazione dell’IRPEF secondo un criterio di cassa, praticamente andando a tassare ciò che relamente resta nelle tasche del contribuente
Ha inoltre ricordato i numeri della rottamazione delle cartelle e delle sostanziose giacenze che si sono accumulate negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2020, creando un "magazzino della riscossione" ADER cospicuo.
Ruffini ha specificato che si tratta di giacenze essenzialmente riferite in gran parte a soggetti che non sono in grado di sostenere la riscossione .
Si parla cioè, secondo quanto dichiarato, di soggetti falliti, defunti, nullatenenti situazione che necessiterebbe la fissazione di regole nuove.
Nuove regole servirebbero non solo per svuotare il pregresso ma anche a destinare in maniera efficace le risorse della agenzia della riscossione verso il recupero di ciò che risulta ancora riscuotibile
Il tema principale del suo intervento è stato però quello della riforma fiscale e della tassazione IRPEF con il criterio della “pura” cassa
Partendo dalla ridefinizione del meccanismo di applicazione dell’IRPEF, ossia prevedendo l’applicazione di un criterio di cassa per:
- imprese minori
- professionisti
non si applicherebbero più le ritenute sui compensi erogati ai lavoratori autonomi né si sarebbe più tenuti al versamento delle imposte in acconto e saldo, permettendo così di superare le difficoltà finanziarie con le quali ci si trova a fare i conti alle scadenze previste per i pagamenti, tanto più, dopo le gravi conseguenze economico-finanziarie causate
dalla pandemia da covid.
Di fatto, come ha spiegato il Direttore durante il suo internvento in Telefisco 2021,con la riforma ipotizzata, verrebbe tassato ciò che resta in tasca al contribuente rispettando a pieno il principio di capacità contributiva sancito dall’art. 53 Costituzione che recita testualmente "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Il criterio di cassa permetterebbe inoltre di predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata anche per questi soggetti favorendo la cooperazione tra Fisco e contribuente.
Il Direttore ha inoltre annunciato le novità sulla precompilata IVA.
In via sperimentale è partita dal 1° gennaio 2021 la predisposizione delle bozze:
- dei registri IVA acquisti e vendite
- delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA
- dalla dichiarazione annuale IVA
che saranno messe a disposizione del contribuente per sua accettazione o integrazione.
Ruffini ha specificato che la sperimentazione della precompilata IVA interessa circa 2.300 milioni di partite IVA contribuenti che liquidano l’imposta con cadenza trimestrale
Secondo quanto dichiarato in sede di intervento, alla fine del mese di marzo 2021 i contribuenti potranno prendere visione delle bozze dei loro registri IVA, bozze che l’Agenzia delle Entrate renderà disponibili in un’apposita area riservata del proprio sito internet ed entro la fine del mese di aprile si potrà, dopo aver visionato i registri decidere se accettare o integrare.
E' bene sottolineare che i contribuenti che accetteranno le bozze messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate saranno esonerati dall’obbligo di tenuta dei suddetti registri.