Con comunicazione sul proprio sito internet il MISE informa che in virtù del Decreto Ministeriale del 7 dicembre si dispone la possibilità per le imprese proponenti i progetti in ambito di economia circolare finanziati con apposito fondo, di ottenere le attestazioni di disponibilità a concedere il finanziamento bancario entro e non oltre i 30 giorni lavorativi successivi alla presentazione della domanda di agevolazioni (domande di cui all'art 3, comma 1, del decreto direttoriale 5 agosto 2020).
Le attestazioni ( di cui all'allegato 2 all'addendum del 16 novembre 2020 alla Convenzione FRI) andranno presentate al soggetto gestore Invitalia, a completamento della domanda, pena la decadenza della stessa.
Il decreto del 7 dicembre che dispone questa proroga va ad integrare il precedente decreto del 5 agosto 2020 relativo al Fondo sulla economia circolare.
Le imprese interessate ai finanziamenti erogati dal fondo possono presentare la domanda esclusivamente on line, a partire dal 10 dicembre 2020, anche in forma congiunta, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 e dal lunedì al venerdì.
Ricordiamo che la procedura di precompilazione delle domande è disponibile dal 3 dicembre 2020, mentre dal 30 novembre 2020 è possibile accreditarsi all’area riservata, accessibile dal sito di Invitalia, dove scaricare anche la guida per la compilazione.
Le modalità di presentazione delle domande sono descritte in dettaglio nel decreto direttoriale del 5 agosto 2020 e per scaricare la modulistica, gli allegati ed il manuale con le regole di presentazione è necessario visitare la pagina dedicata del sito di Invitalia nella sezione apposita
Il Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare, attivato con il decreto 11 giugno 2020, sostiene la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative per l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse, con la finalità di promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile, e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo.
Le imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività:
- industriali,
- agroindustriali,
- artigiane,
- di servizi all’industria e centri di ricerca,
possono presentare progetti singolarmente o in forma congiunta ricevendo finanziamenti a sostegno dell’attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all'obiettivo previsto dal progetto e finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (Key Enabling Technologies, KETs) di cui all’allegato n. 1 al decreto 11 giugno 2020.
I progetti devono essere finalizzati alla riconversione produttiva delle attività economiche nell’ambito dell’economia circolare, in una o più delle seguenti linee di intervento:
- innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti;
- progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale;
- sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l'uso razionale e la sanificazione dell'acqua;
- strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
- sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l'utilizzo di materiali recuperati;
- sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.
Sono ammissibili progetti con elevato contenuto di innovazione tecnologica e sostenibilità, realizzati negli ambiti del ciclo produttivo rilevanti per l’economia circolare individuati dall’allegato n. 2 al decreto 11 giugno 2020.
I progetti ammissibili inoltre devono:
- essere realizzati nell'ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
- prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500 mila e non superiori a euro 2 milioni;
- avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi.
Le risorse a disposizione:
- 157 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati, a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), di cui:
- 150 milioni destinati ai progetti realizzati sull’intero territorio nazionale;
- 5 milioni destinati ai progetti realizzati nel territorio della Regione Basilicata, e 2 milioni destinati ai progetti realizzati nel territorio della Regione Piemonte.
- 62,8 milioni di euro per la concessione dei contributi alla spesa, di cui:
- 40 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione, destinati per l’80% ai progetti realizzati nelle regioni del Mezzogiorno, e per il 20% a quelli realizzati nelle regioni del Centro-nord;
- 20 milioni a valere sul Fondo per la crescita sostenibile, destinati ai progetti realizzati sull’intero territorio nazionale;
- 2 milioni a valere sulle risorse della Regione Basilicata e 800mila euro a valere sulle risorse della Regione Piemonte, rese disponibili per l’agevolazione di progetti realizzati nel territorio di ciascuna Regione.
Per le imprese, finanziamenti agevolati del FRI, per il 50% delle spese e dei costi ammissibili di progetto.
Contributi alla spesa, in misura delle seguenti percentuali delle spese e dei costi ammissibili di progetto:
20% per le micro e piccole imprese, e per gli organismi di ricerca
15% per le medie imprese;
10% per le grandi imprese.
Le agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato e del contributo alla spesa sono concedibili alle imprese unicamente in concorso tra loro, seguendo i vincoli di destinazione territoriale previsti per i contributi.