Un miliardo di euro accreditato in automatico a quasi 212.000 imprese, è questo il messaggio che l'agenzia delle entrate, attraverso un comunicato stampa del 7 novembre.
Bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti che hanno richiesto il contributo a fondo perduto del Decreto Rilancio, saranno fra i primi a ricevere automaticamente il contributo a fondo perduto stabilito dal Decreto Ristori.
Le cifre a disposizione
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha dato disposizione di inviare i mandati di pagamento per un importo totale di circa 965 milioni di euro a favore delle quasi 212.000 imprese fra le più colpite dalle misure di contenimento della seconda ondata dell’epidemia COVID-19.
A ricevere i contributi sono anche 154mila bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti per un importo di oltre 726 milioni di euro e 25mila operatori dell’ospitalità per 106 milioni di euro. Sono 32mila i beneficiari con sede nel territorio della Lombardia, più di 20mila nel Lazio, 17mila circa in quattro regioni: Veneto, Campania, Toscana ed Emilia Romagna. Circa 13mila in Sicilia e Puglia, oltre 5mila in Calabria e Marche.
Nessun adempimento comunicativo è stato necessario
L’accredito sarà automatico, senza che sia necessario alcun adempimento da parte dei contribuenti, i quali si vedranno accreditate le somme come maggiorate dal Decreto Ristori, direttamente sul conto corrente indicato nella domanda relativa al primo contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio.
Il primo contributo a fondo perduto
Per ottenere l’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio, era necessario
- aver conseguito nel 2019 un ammontare di ricavi e compensi non superiore a 5 milioni di euro.
- nonchè soddisfare almeno uno tra i seguenti requisiti:
- ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’analogo ammontare del mese di aprile 2019,
- inizio dell’attività a partire dal 1° gennaio 2019,
- domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020 (dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus).
Le misure e gli esclusi
Rispetto alle prime cifre ricevute, la nova tornata di contributi, sulla base dell'attività svolta sarà aumentata in una misura che va dal 100 al 400%.
Non avranno, tuttavia, diritto al contributo i soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo il 25 ottobre 2020 e quelli che hanno cessato la partita IVA alla data del 25 ottobre 2020.