Dal 28 febbraio 2021 l’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d'identità elettronica italiana) diventeranno le sole credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Resta ferma l’utilizzabilità delle altre credenziali fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021.
In data 16 settembre, il Ministero per l’innovazione tecnologia e la digitalizzazione ha pubblicato le Linee guida qui scaricabili sulle novità introdotte dalla Legge di conversione n. 120/2020 del Decreto Semplificazione, contenente i nuovi strumenti per agevolare la digitalizzazione dei servizi per cittadini e imprese.
Le Linee guida contengono 12 schede riassuntive dei principali cambiamenti nel rapporto tra cittadini, imprese e PA in relazione al processo di digitalizzazione che dovrà essere avviato da tutte le amministrazioni entro il 28 febbraio 2021. In ciascuna scheda sono descritte le novità e i vantaggi dei singoli cambiamenti, vediamone alcuni.
Identità digitale unica
Dal 28 febbraio i cittadini non dovranno più utilizzare credenziali diverse a seconda del servizio pubblico richiesto, basterà essere in possesso di Spid o Cie e si avrà accesso a tutte le amministrazioni (nazionali, territoriali, enti pubblici, e agenzie).
Le credenziali uniche semplificano il rapporto con la Pubblica amministrazione.
Spid e Cie avranno lo stesso valore di un qualsiasi documento d’identità, pertanto, non sarà più necessario allegare le fotocopie degli stessi documenti.
Smartphone
Attraverso il proprio smartphone utilizzando l’app IO si potrà accedere ai servizi pubblici.
IO è un’applicazione comune a tutte le amministrazioni, che consentirà anche di:
- predisporre autocertificazioni,
- presentare istanze e dichiarazioni
- effettuare pagamenti tramite la piattaforma PagoPa, integrata nell’applicazione.
Notifiche
Per i cittadini e le imprese che hanno un domicilio digitale, con la piattaforma tecnologica per la notifica degli atti della Pubblica amministrazione si potrà effettuare, con valore legale, l’invio di notifiche di atti, provvedimenti e avvisi al domicilio digitale del cittadino “caricando” le comunicazioni sulla piattaforma. Naturalmente, a coloro che non hanno un domicilio virtuale, gli atti continueranno ad arrivare attraverso posta ordinaria.
Il vantaggio per la PA è che l’utilizzo della piattaforma nazionale unica, raggiungibile anche con smartphone, è un sensibile risparmio sulle spese di spedizione e una riduzione dei casi di mancato recapito.
Disabilità
Il decreto prevede interventi per favorire l’uso di strumenti informatici da parte di persone con disabilità.
Alle società che negli ultimi tre anni hanno avuto un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro e che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni sul telefonino, si estende l’obbligo di rendere accessibili gli strumenti informatici ai cittadini con disabilità, obbligo già previsto per la Pubblica amministrazione.
Altra novità è che attraverso una piattaforma unica, le persone con disabilità potranno circolare con i loro veicoli nelle zone a traffico limitato (Ztl) su tutto il territorio nazionale con un solo permesso mentre fino a oggi era valido esclusivamente nel Comune in cui è stato richiesto.
La digitalizzazione della PA contribuirà al rilancio economico del Paese. Il decreto ‘Semplificazione e innovazione digitale’ rappresenta la base normativa per velocizzare il processo di trasformazione digitale.
“Ci stiamo muovendo nella direzione indicata della Recovery Fund” ha detto la Ministra Pisano con soddisfazione.
In conclusione, alla luce di queste che sono alcune delle novità introdotte, il Decreto n. 76/2020 dispone che quella digitale diventi la modalità abituale di comunicare tra uffici pubblici e tra amministrazioni e cittadini e pone le premesse per agevolare imprese, start up, università ed enti di ricerca che intendono sperimentare progetti di innovazione e digitalizzazione potenzialmente utili allo sviluppo del Paese.