Con un comunicato del 15 settembre pubblicato sul sito internet del MISE si informa che il Ministro dello Sviluppo economico Patuanelli ha firmato il decreto (ora verrà inviato alla Corte dei Conti per la registrazione) che definisce la tariffa con la quale si incentiva la promozione dell'autoconsumo collettivo e le comunità energetiche da fonti rinnovabili con lo scopo di favorire la transizione energetica ed ecologica del sistema elettrico del nostro Paese.
La tariffa per l’energia auto-consumata sarà pari rispettivamente a:
- 100 €/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo;
- 110 €/MWh per le comunità energetiche rinnovabili.
Il decreto introduce un incentivo a sostegno delle comunità energetiche e dell'autoconsumo che consentirà di sviluppare ulteriormente sul territorio nazionale la produzione di energia da fonti rinnovabili, permettendo al contempo ai cittadini, alle PMI, agli enti locali di consumare l’energia che producono.
Con questo provvedimento si rende operativa una misura introdotta nel dicembre 2019 con il Decreto Milleproroghe, che anticipando l’attuazione di una direttiva europea consente di costituire l’autoconsumo collettivo, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, e le comunità energetiche, a cui possono partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini.
Tale misura serve per promuovere l’autoconsumo condiviso, anche tramite l’impiego dei sistemi di accumulo.
L'incentivo in oggetto è riconosciuto per un periodo di 20 anni e sarà gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ed è cumulabile con il Superbonus al 110% nei limiti previsti dalla legge.
La misura ambisce a trasformare l’attuale sistema elettrico centralizzato, alimentato da combustibili fossili, in un sistema decentrato ed efficiente, alimentato con energie pulite, inesauribili e non inquinanti.
Ricordiamo che ai sensi dell’art 42 bis del Decreto Milleproroghe (Legge n 8 del 28 febbraio 2020) vi è la possibilità di creare comunità energetiche e di attivare progetti di autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili.
Che cosa è una comunità energetica?
REC o comunità energetica rinnovabile è un’associazione di cittadini, di piccole e medie imprese e di attività commerciali, che condivide lo stesso impianto di produzione di energia rinnovabile con lo scopo di produrre benefici in termini ambientali, economici e sociali ai membri che la compongono e all’area in cui essi agiscono.
Come funziona:
- Gli impianti di produzione dell’energia devono avere potenza inferiore ai 200 kW
- Devono essere entrati in esercizio dopo il 1° marzo 2020
- La condivisione dell’energia avviene attraverso la rete elettrica esistente pagando quanto dovuto
- L’impianto deve essere collegato alla rete elettrica a bassa tensione, attraverso la stessa cabina di trasformazione MT/BT
- L’energia prodotta è destinata all’autoconsumo nelle immediate vicinanze dell’impianto
- Chi consuma l’energia rinnovabile deve trovarsi nello stesso edificio, nello stesso stabile, o codominio.
I vantaggi:
L’energia elettrica è prodotta in loco e destinata direttamente all’autoconsumo.
Il tragitto percorso è dunque brevissimo, e ciò fa sì che si riducano fortemente i costi di gestione delle linee di distribuzione.
Il risultato è un notevole risparmio sulle bollette elettriche, che può arrivare a circa 90 euro per MWh.
Questo modello permette al cittadino o alla singola impresa di assumere un ruolo predominante nel perseguimento dell’obiettivo di sostenibilità energetica.