La ministra del lavoro Nunzia Catalfo è intervenuta ieri in un convegno e ha parlato delle necessita di revisione della legge 81/2017 sullo smart working. Ricordando il massiccio utilizzo del lavoro agile nei mesi del lockdown, la ministra ha precisato che hanno utilizzato lo smart working ben 1 milione e 800mila lavoratori, scesi oggi a 900mila ; sono numeri comunque molto piu alti rispetto al periodo precedente la pandemia .
La normativa di emergenza ha previsto ricordiamo per il lavoro agile modalità di utilizzo semplificate da parte delle aziende , che hanno potuto chiedere ai dipendenti di lavorare da casa senza bisogno di accordi firmati in presenza e senza accordi sindacali. Inoltre per la pubblica amministrazione lo smart working è diventata la modalità ordinaria di lavoro negli uffici in cui le attività lo permettevano. Tali previsioni pero scadono il 15 ottobre, data di fine del periodo di emergenza.
(Leggi per approfondire l'articolo Smart Working per Coronavirus: come fare).
(Vedi anche il nuovo decreto sulla riapertura delle scuola Congedi Covid e smart working : proroga per la quarantena dei figli")
Il tema resta comunque di grande interesse per i comprovati vantaggi del lavoro agile dal punto di vista della produttivita e dell'impatto ambientale per il calo degli spostamenti casa-ufficio.
Ma ci sono anche i aspetti negativi da prendere in considerazione, a cominciare da quelli psicologici sui lavoratori e a quelli economici: con lo svuotamento dei centri direzionali e delle citta si è evidenziata una grave crisi economica degli operatori della ristorazione .
La ministra ha in programma due incontri il 24 settembre prossimo con le organizzazioni sindacali e datoriali per mettere a punto delle modifiche alla normativa sullo smart working in occasione del ripristino della disciplina ordinaria. In particolare sul diritto alla disconnessione: ” i lavoratori, non devono essere contattabili a qualsiasi ora o qualsiasi giorno" ha sottolineato Catalfo
Altro tema importante la difesa dall’aumento indiscriminato dei carichi di cura sulle donne costrette ancora piu facilmente in casa al doppio lavoro .
E’ intervenuta anche la ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone , che ha ricordato come nel pubblico impiego lo smart working in Italia negli ultimi mesi abbia raggiunto i livelli degli altri paesi europei, attorno al 12% dei lavoratori, ma in futuro si prevede di raggiungere addirittura il 50 % dei dipendenti.
Per questo è necessario un grande piano riorganizzativo per la definizione delle attivita, la digitalizzazione degli uffici, la formazione del personale e l’implementazione della banda larga in tutto il territorio nazionale.
Vedi in merito anche "Direttiva Coronavirus per le pubbliche amministrazioni".
Nei prossimi incontri si affronterà infatti anche il tema dell’accrescimento delle competenze digitali dei lavoratori , temi che possono rientrare anche nella progettazione del Recovery Plan e contare quindi sui nuovi fondi europei.