Nell’Allegato 8 il DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 17 maggio 2020 per il riavvio delle attività economico-produttive nonché il riavvio delle possibilità di socializzazione salvo il rispetto delle misure di prevenzione e contenimento del covid, parla esplicitamente di bambini e ragazzi e dei loro diritti.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento per le politiche della famiglia hanno previsto Linee guida per la gestione in sicurezza nella fase 2 di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti (ad esempio centri estivi)
L’emergenza sanitaria determinatasi in conseguenza della diffusione epidemica ha reso necessari (nella fase 1) provvedimenti di protezione che hanno limitato a tali soggetti la possibilità di movimento al di fuori del contesto familiare.
In particolare, con la sospensione di tutte le attività educative e scolastiche in presenza, si è limitata drasticamente l’opportunità di svolgere esperienze al di fuori del contesto domestico con innegabili ripercussioni sulla loro salute generale e su diritti fondamentali come il diritto all’incontro sociale fra pari, o il diritto al gioco e all’educazione.
Partendo da ciò le linee guida dell’Allegato 8 hanno l’obiettivo di individuare orientamenti e proposte per realizzare, nella attuale fase 2 dell’emergenza nuove opportunità organizzate di socialità e gioco che tengano anche conto del rischio di contagio.
Si è lavorato per ricercare un giusto bilanciamento tra i diritti su citati che hanno subito importanti contrazioni e la necessità di garantire condizioni di tutela della salute di bambini e adolescenti, nonché di quella delle famiglie e del personale educativo ed ausiliario impegnato nello svolgimento delle diverse iniziative considerando d'altra parte l’impossibilità di azzerare il rischio di contagio.
Il punto di maggiore attenzione dei provvedimenti in esame è come attuare queste condizioni di socializzazione in sicurezza, o almeno nel maggior grado di sicurezza possibili date le circostanze.
Gli elementi individuati in modo generale con il nuovo assetto normativo auspicano di raggiungere:
- la centratura sulla qualità della relazione interpersonale, mediante il rapporto individuale adulto e bambino, nel caso dei bambini di età inferiore ai 3 anni, e mediante l’organizzazione delle attività in piccoli gruppi nel caso dei bambini più grandi e degli adolescenti, evitando contatti tra gruppi diversi;
- l’attenta organizzazione degli spazi più idonei e sicuri, privilegiando quelli esterni ed il loro allestimento per favorire attività di piccoli gruppi;
- l’attenzione particolare agli aspetti igienici e di sanificazione, al fine di ridurre i rischi tramite protocolli di sicurezza adeguati.
In questa direzione e anche in previsione dalla riapertura dei servizi educativi e delle scuole nel prossimo anno scolastico 2020-2021 il nuovo DPCM del 17 maggio ha previsto che:
- a decorrere dal mese di maggio 2020, ci sia la riapertura regolamentata di parchi e giardini pubblici per la loro possibile frequentazione da parte di bambini anche di età inferiore ai 3 anni ed adolescenti con genitori o adulti familiari, anche non parenti;
- a decorrere dal 18 maggio 2020 e per il periodo estivo, avvenga la realizzazione di attività organizzate per bambini di età superiore ai 3 anni e adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, nel contesto di parchi e giardini, anche attraverso sperimentazioni innovative nell’orizzonte dell’outdoor education;
- a decorrere dal mese di giugno 2020 e per il periodo estivo, alla realizzazione di progetti di attività ludico-ricreative – i centri estivi – per bambini di età superiore ai 3 anni e adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia e delle scuole o altri ambienti similari.
La finalità perseguita di ripristinare le condizioni per l’esercizio da parte di bambini e di adolescenti del diritto alla socialità ed al gioco anche oltre i confini della dimensione domestica e familiare si intreccia fortemente con le problematiche inerenti alla ripresa da parte dei genitori delle proprie attività di lavoro.
Per ulteriori dettagli sulle linee guida si rimanda alle linee guida allegate in fondo all'articolo.