Con circolare Prot. UCR/ULS/000686 diffusa in data 9 aprile l’Abi, subito dopo la pubblicazione del DL 23/2020, intende permettere agli istituti di credito di cominciare a lavorare. Per il accedere al suo contenuto si legga l'articolo "ABI e Decreto Liquità"
Dalla presidenza ABI si comunica che in tempi rapidissimi, l’associazione bancaria ha recepito il contenuto del Decreto Legge attivandosi per inviare a tutti gli istituti di credito una sintesi delle manovre contenute nello stesso al fine di agevolare l’inizio delle istruttorie in favore delle numerose imprese che vorranno avvalersi dell’opportunità della garanzia di Stato.
Le banche hanno risposto prontamente all’appello del Governo ma ora tocca a Bruxelles, e in particolare dalla Direzione Concorrenza, che dovrà esprimersi sia per tutte le nuove garanzie introdotte dal decreto e attuabili nella misura del 70%, 80%, e 90 % a seconda delle caratteristiche dell’impresa richiedente, e fornite da Sace, sia per quelle garantire al 100 % e fornite dal fondo di garanzia per le PMI.
Dal fronte interno ciò che occorre è anche l’attivazione del percorso comunicativo tra le banche e SACE spa.
Da anni esiste tale canale ma di fatto non è stato mai attivato e solo con le novità introdotte dal Decreto Liquidità, riemerge la necessità primaria di provvedere al fine di far interlocuire gli istituti di credito che raccoglieranno le domande con SACE s.p.a. garante per conto dello Stato.
Occorreranno dei giorni affinché SACE stessa possa attivarsi rendendosi operativa per fronteggiare la nuova mole di lavoro assegnatagli dal Decreto.
Va ricordato infine che il Governo all’art 1 comma 10 dello stesso Dl N 23/2020 ha previsto una norma in bianco per riservarsi la possibilità di inserire MISURE integrative con quanto necessario e nei limiti del previsto dal decreto stesso, non appena ci sarà stata la verifica europea sulla possibilità di concedere le ulteriori garanzie previste.