L’emergenza da Covid 19 ha costretto i sindaci e le associazioni del terzo settore oltre che migliaia di volontari ad intervenire d’urgenza per far fronte ai fabbisogni alimentari di tutti quelli che venivano accolti dai centri diurni e mense sociali chiusi dalle restrizioni salva contagi.
Da qui la decisione del Governo di scongelare sabato scorso il fondo di solidarietà per i comuni andando ad offrire liquidità agli stessi per fronteggiare la crisi nella crisi.
Il fondo di 4,3 miliardi di euro reso ieri disponibile e i 400 milioni da ordinanza della Protezione Civile costituiscono delle “anticipazioni” poiché occorrerà l’autorizzazione del Parlamento sull’extradeficit.
Si tratta di provvedimenti d’urgenza che andranno poi strutturati con il decreto di aprile atteso per la prossima settimana che chiarirà il modus operandi anche dei Comuni che per il momento stanno attivandosi, attraverso i buoni spesa e la distribuzione alimentare diretta, da nord a sud con iniziative di prima azione basate sulla conoscenza del territorio e delle realtà più a rischio.
Il decreto dovrà occuparsi di rifinanziare gli ammortizzatori sociali e allargarli anche a quei lavoratori saltuari che dovrebbero appunto percepire un “reddito di emergenza”
Il Mef sta ipotizzando di erogare un sussidio di importo presumibile tra i 400 e i 500 euro, corrisposto per due mesi, che non avrà però nulla a che vedere con il reddito di cittadinanza.
Il reddito di emergenza sarebbe proprio per coloro i quali non hanno potuto lavorare, anche se in modo saltuario, a causa dei blocchi da covid 19.
Nel dettaglio i saltuari, una platea di lavoratori stimata intorno a 2 milioni di persone, sarebbero gli stagionali, gli addetti a termine non rinnovati, le colf e badanti, non inclusi nelle misure del Decreto Cura Italia.
Il reddito d’emergenza sarà con molta probabilità percepito in base a dei precisi requisiti già al vaglio del ministero:
- l'indicatore ISEE
- un tempo minimo di lavoro svolto nel 2019
- la contrazione del reddito nei primi mesi del 2020
- potrà essere in contanti o sotto forma di pagamento bollette o affitti
Si stima che verranno messi a disposizione 1 o 2 miliardi di euro per coprire questo intervento.
Il ministero precisa che comunque il reddito di emergenza dovrà essere collegato anche a misure di successivo accompagnamento al lavoro.
Il decreto di aprile dovrebbe contenere anche provvedimenti generalizzati in merito alla sospensione dei tributi locali per dare respiro a imprese e famiglie con uno stop per legge che bloccherebbe l’acconto IMU di giugno e le prime rate della Tari.