L’emergenza da Corona virus oramai persistente e le stringenti e progressive misure restrittive introdotte dal Governo lasciano intravedere giorni bui all’orizzonte qualora, con il coinvolgimento di tecnici che nel quotidiano operano a contatto con il tessuto economico del paese, quali Commercialisti e Consulenti del Lavoro, non si provvedesse a pianificare un intervento coordinato con quello del Governo, relativo a misure a sostegno di aziende e lavoratori.
Marina Calderone e Massimo Miani, rispettivamente presidenti del Consiglio nazionale dell’ordine dei Consulenti del Lavoro e del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, hanno dichiarato quanto segue:
“Il protrarsi e l’ampliamento della emergenza sanitaria hanno messo in ginocchio il tessuto economico del Paese e con esso lavoratori dipendenti e professionisti. Per questo motivo, sono necessari interventi di integrazione al reddito facili, diffusi e di rapidissima assegnazione diversi, per criteri e tempistiche, da quelli utilizzati nei periodi di ordinaria amministrazione”
È stato denominato “intervento shock” quello proposto direttamente dal CNDCEC e dal Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro.
Ecco il dettaglio della proposta in ambito fiscale:
“la sospensione fino al 30 giugno 2020 dei termini di versamento, con rateazione dei versamenti sospesi a partire da settembre 2020, relativamente a”
- tributi, ritenute, contributi e premi assicurativi, sia correnti che rateizzati, nonché al diritto annuale alle CCIAA;
- somme dovute, anche in forma rateale, derivanti da avvisi bonari, accertamento con adesione, mediazione tributaria, conciliazione giudiziale, acquiescenza e definizione agevolata delle sanzioni;
- entrate tributarie e non tributarie, anche degli enti locali, derivanti da cartelle di pagamento o ingiunzioni o avvisi di accertamento esecutivi, nonché relativi alla rottamazione dei ruoli e al saldo e stralcio.
- tributi, ritenute, contributi e premi assicurativi, sia correnti che rateizzati, nonché al diritto annuale alle CCIAA;
- somme dovute, anche in forma rateale, derivanti da avvisi bonari, accertamento con adesione, mediazione tributaria, conciliazione giudiziale, acquiescenza e definizione agevolata delle sanzioni;
- entrate tributarie e non tributarie, anche degli enti locali, derivanti da cartelle di pagamento o ingiunzioni o avvisi di accertamento esecutivi, nonché relativi alla rottamazione dei ruoli e al saldo e stralcio.
Ecco il dettaglio della proposta in ambito lavoro:
- Ammortizzatore Sociale Unico con codice unico “Covid-19” da destinare adeguatamente al numero degli aventi diritto, senza creare ingestibili graduatorie con relative esclusioni
- destinazione dell’A.S.U. a tutti i datori di lavoro a prescindere dall’ambito di applicazione a cui sono soggetti in merito agli ammortizzatori sociali
- semplificazione delle procedure di richiesta dell’A.S.U. con la previsione di una mera informativa sindacale, per dare cosi rapidità all’iter procedurale delle stesse
- pagamento mensile diretto da parte dell’INPS delle somme calcolate per ogni lavoratore con bonifico bancario; per il mese di marzo pagamento di un acconto di 1000 euro generalizzato per tutti i lavoratori ricompresi in tutte le istanze presentate, con saldo al mese successivo
- eliminazione di ogni vincolo legato all’iscrizione a Enti o Fondi, preclusivo dell’accesso al sistema di integrazione salariale
- rinvio al 30 settembre 2020 del termine per la presentazione delle Certificazioni Uniche e Uniemens
Le proposte si concludono con espressione di massima fiducia al Governo affinché vada in questa direzione.