I sostituti di imposta che hanno corrisposto compensi a professionisti o provvigioni ad agenti di commercio per i pagamenti eseguiti dal 17 marzo al 31 maggio 2020, potevano non operare la ritenuta di acconto ai sensi dell'art. 25 e 25 bis del DPR 600/1973.
Per tali soggetti, quindi il beneficio è consistito nella possibilità di incassare i redditi senza subire l’effettuazione delle ritenute d’acconto, purché la percezione di tali redditi sia avvenuta nel periodo compreso tra il 17 marzo 2020 e il 31 maggio 2020 (in luogo del 31 marzo), lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate con la recente Circolare n. 9/2020.
Ricordiamo che il Decreto liquidità aveva esteso tale possibilità anche alle scadenze di aprile e maggio (inizialmente il decreto Cura Italia aveva previsto la sospensione fino al 31 marzo) l'art. 126 del decreto Rilancio, ha previsto che il versamento delle ritenute d'acconto sospese avvenga entro il 16 settembre 2020, termine ulteriormente modificato dal decreto di agosto.
Si tratta infatti di una sospensione, perchè la ritenuta andrà comunque versata dal professionista o agente:
il decreto Rilancio aveva previsto
- in un'unica soluzione entro il 16 settembre 2020 (in luogo del 30 giugno 2020)
- o al massimo in 4 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020 (in luogo del mese di giugno 2020)
senza applicazione di sanzioni ed interessi,
termine ulteriormente modificato dal Decreto Agosto (DL n. 104/2020) che ha previsto la possibilità di pagamento:
- per il 50% in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o, in alternativa, in massimo quattro rate mensili di pari importo a partire dal 16 settembre 2020;
- per il restante 50%, mediante rateizzazione, in una o più rate mensili di pari importo fino ad un massimo di 24 rate mensili con scadenza dal 16 gennaio 2021.
Nel relazione tecnica al decreto liquidità, si legge che la stima delle ritenute di acconto non applicate e versate risulta pari a 462 milioni di euro con riferimento ai ricavi e compensi di aprile 2020 (versamenti maggio 2020) e pari a 467 milioni di euro con riferimento ai ricavi e compensi di maggio 2020 (versamenti giugno 2020).
Condizioni necessarie per detta sospensione sono:
- la residenza il Italia
- l'aver conseguito ricavi o percepito compensi nel 2019 inferiori a 400.000 euro (l'Agenzia delle Entrate sempre con Circolare n. 9/2020 ha confermato che non rilevano gli ulteriori compensi / ricavi eventualmente indicati per migliorare il proprio profilo di affidabilità fiscale ai fini ISA).
- non aver sostenuto nel mese precedente 2020 compensi per stipendi dipendenti o assimilati
- il rilascio al committente/sostituto di una dichiarazione che attesti il possesso dei requisiti.
Non si conoscono ancora i codici tributo che verranno utilizzati per il versamento della ritenuta che potrebbe anche essere il solito 1040 o 1038.
Per quanto riguarda le modalità operative di non applicazione della ritenuta, la Circolare n. 8 dell'Agenzia delle Entrate del 3 aprile ha fornito chiarimenti in merito alla corretta compilazione della fattura, precisando che i contribuenti che si avvalgono di tale opzione, devono omettere l'indicazione della ritenuta d'acconto in fattura (analogica o elettronica). Nello specifico, laddove venga emessa una fattura elettronica, nella sezione “DettaglioLinee” non va valorizzata con SI la voce “Ritenuta” e, conseguentemente, non va compilato il blocco “DatiRitenuta”.
E' necessario indicare nella fattura cartacea o nella “Causale” della fattura elettronica, la dicitura così modificata: "Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell'art. 19 c.1 D.L. 23 del 08/04/2020 e successive modificazioni" precisando che la non applicazione della ritenuta è subordinata al pagamento della fattura entro il 31 maggio.
Si possono presentare due ipotesi:
- Fattura già emessa da parte del professionista o agente di commercio non ancora pagata
in questo caso è necessario fornire al proprio cliente o casa mandante un'apposita dichiarazione con la quale richiede che al momento del pagamento della prestazione, se entro il 31.05.2020, non venga applicata la ritenuta d’acconto di cui all’art. 25 / 25-bis, DPR n. 600/73 ai sensi dell’art. 19, DL n. 23/2020. Puoi scaricare il fac-simile della dichiarazione da rilasciare al cliente/mandante gratuitamente al seguente link: "COVID-19 - Dichiarazione per esonero ritenuta d'acconto"; - Fattura ancora da emettere
in questo caso al momento dell’emissione della fattura, è necessario indicare nella stessa la dicitura come sopra indicata Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell'art. 19 c.1 D.L. 23 del 08/04/2020 e successive modificazioni"