Le Casse previdenziali private si sono attivate per adottare misure di sostegno nei confronti dei professionisti maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria in corso.
Il Decreto del Governo è infatti intervenuto garantendo un’indennità mensile di 500 euro per un massimo di 3 mesi (in relazione alla sospensione dell’attività effettiva), soltanto a favore dei professionisti iscritti alla gestione separata INPS che svolgono la propria attività nelle zone rosse.
Conseguentemente le Casse private stanno tentando di intervenire nonostante la scarsità di risorse a disposizione.
I provvedimenti adottati riguardano principalmente:
- la sospensione dei versamenti dei contributi fino al 30 aprile per i soggetti che svolgono la propria attività nelle zone rosse. Si tratta di una misura annunciata dalla Cassa dei Commercialisti e da quella degli Avvocati, alla quale ha aderito anche quella dei Ragionieri.
- il sostegno, su richiesta dei professionisti in difficoltà, mediante sussidi previsti nei regolamenti sul welfare delle Casse in caso di eventi straordinari
- la sospensione delle attività formative e la riduzione del numero di crediti obbligatorio da maturare da parte degli Ordini
Le misure sono ancora precarie in quanto la situazione di emergenza sanitaria è in totale evoluzione e le risorse a disposizione del settore welfare delle Casse scarseggia. Tuttavia l’intenzione è quella di assistere non solo i professionisti ubicati nelle zone rosse, ma adottare misure generalizzate per permettere agli studi professionali di continuare a svolgere la propria attività.
L’intervento del Governo con il decreto legge 9/2020 risulta infatti piuttosto limitante ed è quindi necessario che anche le Casse previdenziali private suppliscano ai danni economici che si stanno verificando.