L’11 febbraio si sono svolti al ministero del Lavoro alcuni incontri sollecitati dalle segreterie generali dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs sullo stallo delle trattative di rinnovo dei contratti nazionali Pulizie, Servizi Integrati e Multiservizi e della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari.
I sindacati hanno proposto una analisi della situazione nei due settori che , nel solo comparto delle imprese di pulizia/multiservizi, producono 139 miliardi di euro. pari al 7% del Pil italiano. Gli addetti sono complessivamente 700mila , prevalentemente donne, e risultano tra quelli a più basso reddito e spesso soggetti all’elusione delle norme contrattuali in un sistema che opera spesso in regime di appalto e particolarmente esposto al dumping.
Nel comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi, dove lo stallo perdura da 7 anni con il contratto scaduto dal 2013, i sindacati stigmatizzano anche le più recenti modifiche al Codice degli Appalti Pubblici che vede nella liberalizzazione del subappalto la modifica più dannosa così come nelle cooperative cosiddette spurie la competizione al ribasso tra imprese viene realizzata sulla riduzione del costo del lavoro e dei diritti.
A complicare la situazione nel settore le tabelle retributive ferme al 2013, condizione che impatta sia sul valore degli appalti sia sulla condizione economica dei lavoratori, già fortemente caratterizzata da part time involontari a poche ore settimanali, con bassi salari e un’alta mobilità.
Situazione analoga nel settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari dove il rinnovo del contratto è atteso dal 2015. (VEDI QUI IL CONTRATTO IN VIGORE. )
I sindacati criticano le procedure di assegnazione delle gare di appalto indette da committenze centrali, regionali e locali, spesso determinando un prezzo del servizio persino inferiore ai salari. Il contenimento dei costi, denunciano i sindacati, si realizza anche con la riduzione delle guardie giurate – con decreto e porto d’arma – a fronte di un aumento del numero degli addetti generici, senza decreto e disarmati ma anche con l’applicazione della contrattazione in dumping sottoscritta da organizzazioni sindacali non rappresentative falsando le regole di una corretta concorrenza.
I rappresentanti del dicastero, condividendo parte delle analisi, si sono impegnati, nel rispetto dell’autonomia contrattuale delle parti, ad effettuare un passaggio con le associazioni imprenditoriali nei due settori per valutare eventuali spazi di confronto assumendo un ruolo di facilitatori sulla ripresa delle trattative di rinnovo contrattuale.
Il ministero del Lavoro si è infine impegnato a riconvocare i sindacati per un ulteriore aggiornamento nelle prossime settimane.