Le previsioni introdotte con la Riforma delle procedure concorsuali (D.Lgs. 12 gennaio 2019) in materia di assetti organizzativi dell’impresa e del sistema di revisione e controllo, costituiscono un onere rilevante per le imprese italiane chiamate ad adeguarsi, in termini di costi e di inalzamento della responsabilità degli amministratori ma anche un’occasione di crescita e sviluppo.
In particolare, il Legislatore ha introdotto all’art. 375 CCI (che modifica in maniera rilevante l’art. 2086 c.c.) il dovere, per l’imprenditore collettivo:
- di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa;
- di attivarsi per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.
L’obiettivo concreto che il legislatore intende perseguire con il duplice obbligo imposto all’imprenditore è quello di prevenire una situazione di crisi irreversibile e giungere alla composizione della stessa.
La norma va letta in coordinamento alle nuove disposizioni in materia di revisione e controllo. Vengono infatti introdotti obblighi di segnalazione interna (ex art. 14 CCI,) affidati agli organi di controllo societari ed esterna (ex art. 15 CCI), in capo ai creditori pubblici qualificati.
Tali verifiche rispondono all’esigenza di garantire la correttezza degli adempimenti posti in essere dagli amministratori, dando così vita al sistema delle procedure di allerta e gestione della crisi volto a rendere efficace l’obiettivo del legislatore di prevenire la situazione di insolvenza irreversibile e garantire la conservazione dell’impresa.
Dal quadro cosi delineato emerge un impianto normativo destinato ad impattare sicuramente i sistemi di corporate governance delle imprese ma anche il mondo professionale (a partire dai dottori commercialisti) chiamato a rendersi sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato per sostenere adeguatamente l’imprenditore nel percorso di risanamento.
Si auspica pertanto che le imprese riescano a dotarsi degli strumenti richiesti dalla nuova normativa già pienamente efficace (tra cui spicca l’art. 375 CCI, entrato in vigore già dal trentesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del CCI e quindi a partire dal 16 marzo 2019) nonché a garantire il sistema degli obblighi di verifica e segnalazione della crisi le cui disposizioni entreranno in vigore allo scadere dei diciotto mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (e quindi il 15 agosto 2020) tenendo anche conto dei correttivi che nel frattempo interverranno con gli opportuni decreti.