La legge di bilancio 2020 introduce un credito d'imposta del 10% per gli anni 2020, 2021 e 2022 nel caso in cui gli investimenti in macchinari e software indicati nel piano Industria 4.0, effettuati a partire dal l° gennaio 2017, facciano parte di un progetto che preveda almeno uno dei seguenti obiettivi ambientali:
- generare incrementi di produttività a fronte di un minore utilizzo di materie prime, materiali ed energia e una minore produzione di rifiuti rispetto alle tecnologie attualmente utilizzate;
- generare ridotte emissioni inquinanti da processi industriali in aria, acqua e suolo a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività ulteriori rispetto ai beni attualmente utilizzati e ai limiti già previsti dalla legislazione ambientale vigente;
- generare ridotte emissioni di carbonio da processi industriali a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività rispetto ai beni attualmente utilizzati;
- realizzare utilizzi alternativi dei materiali.
In particolare, sono ammissibili al credito d'imposta i costi di periodo funzionali ai progetti ambientali e riguardanti:
- competenze tecniche e privative industriali relativi all'acquisizione di conoscenze e di brevetti
- consulenze specialistiche;
- personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegati nel progetto ambientale
La valutazione dei progetti viene affidata agli enti certificatori accreditati e ai revisori contabili, chiamati a verificare rispettivamente la conformità del progetto alle linee guida dell'Enea, l'effettivo sostenimento delle spese agevolabili ed il loro collegamento funzionale ai progetti verdi realizzati dall'azienda (ovvero l'impiego del personale dipendente nei progetti "green").
Le disposizioni attuative dell'agevolazione sono demandate ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e sentito il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Questo almeno quanto è previsto nel disegno di Legge bollinato dalla Ragioneria e in discussione al Senato.