Il lavoro socialmente utile per chi riceve il reddito di cittadinanza diventa finalmente "quasi" operativo, dopo piu di un anno dalla legge istitutiva. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Catalfo ha firmato, il 22 ottobre scorso, il Decreto ministeriale, concertato con i Comuni, che definisce l’attivazione dei lavori di pubblica utilità (definiti "PUC" progetti utili alla comunità) che i beneficiari di Reddito di cittadinanza dovranno effettuare presso il Comune di residenza.
Con questo atto i Comuni potranno avviare la progettazione e definire le attività che i beneficiari del Reddito andranno a svolgere.Il Comune infatti è il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e potrà avvalersi della collaborazione di enti del Terzo Settore o di altri enti pubblici. I PUC possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comunie non nella gestione ordinaria delle attività del Comune.
Il decreto delinea i confini delle attività che possono essere realizzate: va ricordato che i percettori di Rdc:
- non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico
- non possono ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e
- non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie e altri istituti,
- possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro.