Calano produzione ed export dell'industria metalmeccanica mentre aumenta il ricorso alla Cassa integrazione e peggiorano le prospettive future. Cattivi auspici per il rinnovo del contratto metalmeccanici, in scadenza a fine dicembre 2019. C'è bisogno di puntare sulla formazione specialistica
Questo quanto emerge in sintesi dalla presentazione dei dati nel secondo trimestre 2019 dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 151ª edizione, che si è tenuta a Roma lo scorso 1 ottobre.
I dati del comparto pubblicati sul sito di Federmeccanica sono i seguenti:
- La produzione è scesa dell’1,1% rispetto al primo trimestre e del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 .In particolare :
- La fabbricazione di prodotti in metallo è diminuita del 3,7%, le produzioni metallurgiche del 2,1% e la meccanica strumentale dell’1,9%, mentre la produzione di autoveicoli è crollata del 10,1%.
- Unica eccezione la fabbricazione di altri mezzi di trasporto (navalmeccanica, aerospaziale, locomotive e materiale ferrotranviario) che, benché in rallentamento ha segnato un +4,3%.
- Le esportazioni sono calate dell'1,2%
- Le ore autorizzate di CIG sono aumentate del 66% rispetto all’analogo periodo 2018 mentre nella grande industria metalmeccanica si è osservato un calo occupazionale pari allo 0,7% , dopo la moderata crescita registrata nel corso degli ultimi due anni.
- la percentuale di imprese che pensa di aumentare il numero dei propri dipendenti risulta pari al 15%, la stessa percentuale quelle che pronosticano contrazioni. Il saldo risulta pari a 0, preoccupante rispetto a l +6% del precedente trimestre e soprattutto dal +13% rilevato nell’analogo periodo dello scorso anno
Fabio Astori, Vice Presidente di Federmeccanica nella conferenza stampa ha affermato che la produzione industriale del settore metalmeccanico negli ultimi 18 mesi in una fase recessiva. Ci sono grandi aspettative per la nuova legge di bilancio : "La riduzione del cuneo fiscale è una priorità e servono più investimenti per la crescita all’interno di una visione che sia veramente espansiva.»
Dal canto suo il direttore generale Franchi ha sottolineato il dato della difficoltà di reperire personale qualificato per specifiche mansioni : il 47% delle aziende ha questo problema e chiede al Governo "un piano straordinario per l’istruzione e la formazione. Togliere risorse e tagliare le ore di alternanza è stato profondamente sbagliato. Occorre rimediare e anzi rilanciare al fine di realizzare un virtuoso eco-sistema per l’apprendimento permanente".
Sollecitato dalla stampa sul tema del rinnovo contrattuale che sta per entrare nel vivo, Franchi ha affermato che , viste le premesse, la trattativa non potrà che confermare l'impostazione dell'innovativo contratto metameccanici del 2016: adeguamenti contrattuali solo "ex post" cioè solo dopo la verifica di aumenti dell'indice ISTAT; gli aumenti salariali del contratto nazionale dovrebbero ovviare solo alla perdita effettiva di potere di acquisto, mentre solo negli accordi di secondo livello, in collegamento con miglioramenti delle produttivita si potranno far aumentare i salari più dell’inflazione. Non va dimenticato infatti il grande costo che le imprese sostengono con il welfare contrattuale e con l'assistenza sanitaria integrativa garantita a tutti i dipendenti con il Fondo Metasalute: 2,5 milioni di prestazioni gratuite l'anno , ha aggiunto il direttore generale.
Contratto metalmeccanici sintesi e testo integrale
Grande distanza quindi delle aziende metalmeccaniche dalle richieste avanzate nell'ultima piattaforma sindacale . I sindacati chiedono infatti che il nuovo CCNL preveda aumenti retributivi pari all'8% . Attualmente la piattaforma è in discussione tra i lavoratori nelle aziende. L'inizio delle trattative era atteso entro la fine di ottobre. Non resta che attendere gli incontri tra le parti.