L'indennizzo per cessazione di attività commerciali verra assicurato anche ai commercianti che hanno chiuso tra il 2017 2018. Questa la risposta fornita l'altro giorno dal Ministero del lavoro in risposta ad una interrogazione in commissione Lavoro del 24 settembre, rassicurando rispetto alle intenzioni del nuovo governo di sanare un piccolo pasticcio burocratico reatosi con la circolare INPS di istruzioni in materia. Ma andiamo con ordine.
Con la legge di bilancio 2019 (articolo 1, commi 283 e 284) si è reso strutturale l'indennizzo per cessazione di attività commerciali in crisi , con decorrenza 1° gennaio 2019, ma la circolare dell'Inps n. 77 del 24 maggio 2019 con le istruzioni operative includeva tra i requisiti per accedere la cessazione dell'attività dopo il 1° gennaio 2019. In questo modo , dato che la precedente proroga si interrompeva a fine 2016, erano rimasti esclusi tutti coloro che hanno dovuto chiudere la propria attività commerciale tra il 2017 ed il 2018, nonostante avessero continuato a versare la maggiorazione dello 0,09 per cento dell'aliquota contributiva.
Nella risposta del sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, Di Piazza si ricorda che già il sottosegretario del precedente esecutivo, onorevole Durigon, in risposta ad una interrogazione del Partito democratico nel mese di giugno sul tema si era impegnato a" riconsiderare il problema della data di cessazione dell'attività commerciale», rilevando «il disallineamento temporale sussistente tra la possibilità di accesso all'indennizzo e l'assoggettamento all'aliquota contributiva aggiuntiva dello 0,09 per cento» — e prendendo atto che «in passato le proroghe non hanno lasciato vuoti temporali".
Ora il cambio di Governo che preoccupa gli interessati , definiti gli «esodati del commercio» , non è un problema, in quanto la misura della tutela dei commercianti è fra gli obiettivi anche della nuova maggioranza , posto che ora ne fa parte il Partito democratico che per primo aveva sollevato la questione .
"Non vi è motivo di temere alcun mutamento di rotta rispetto a quanto dichiarato" afferma la risposta del nuovo esecutivo .
Si attendono quindi ora il provvedimento ministeriale e una nuova circolare INPS che corregga i requisiti per l'accesso all'indennizzo.