Continuano a creare problemi gli ISA. Com'è possibile che un contribuente con 3 indici con voto pari a 10, abbia una significativa riduzione di punteggio nel caso di anomalia correlata all'errata indicazione dell'anno di inizio attività? Questa fattispecie, piuttosto comune e anche abbastanza veloce da correggere di norma, è stata oggetto di chiarimenti da parte dell'Agenzia delle Entrate nella Circolare 20/2019 dedicata gli ISA.
In generale, per alcuni ISA l’Anno di inizio attività risultante in “Anagrafe Tributaria” fa riferimento a una variabile (Età professionale) direttamente rilevante per la stima dei compensi per addetto e/o del valore aggiunto per addetto. In tal caso, negli stessi ISA è previsto uno specifico indicatore di anomalia. La data viene confrontata con il dato dichiarato dal contribuente nel frontespizio del modello ISA ai fini di verificarne l'attendibilità.
Vediamo un esempio.
- compensi per addetto = 10
- valore aggiunto per addetto = 10
- e reddito per addetto =10
- anomalia Corrispondenza dell’anno di inizio attività con i dati in Anagrafe tributaria = 1
In tale ipotesi, eliminando l’anomalia relativa all’errata compilazione dell’anno di inizio attività il punteggio complessivo dell’Indice sintetico di affidabilità assume valore pari a 10.
Viceversa, se tale data non viene corretta l’Indice Sintetico di Affidabilità calcolato come media dei 4 indicatori elementari, assumerà valore pari a [(10+10+10+1)/4]=7,75.
Il suggerimento quindi è sempre quello di correggere se possibile questo indicatore così da entrare nel regime premiale (si veda l'articolo ISA: i benefici voto per voto previsti per i contribuenti più affidabili).