Si avvicina per il Governo il momento di decidere e mettere nero su bianco le prime indicazioni per la manovra di bilancio 2020 e le promesse fatte al momento del giuramento sul taglio al cuneo fiscale per il lavoratori. Entro la fine del mese va infatti presentata la nota di aggiornamento al DEF, base di partenza per la finanziaria. L'impegno del Governo in questo senso è stato riconfermato nell'incontro con i sindacati tenutosi giovedi scorso a Palazzo Chigi. Si tratta ora di definire la modalità di attuazione
La stampa specializzata ipotizza due possibili interventi che realizzino il taglio del cuneo fiscale:
- Nella prima , attraverso un credito d’imposta, verrebbe assorbito il bonus Renzi da 80 euro, che si tradurrebbe in un risparmio fino a 1.500 euro nella busta paga di luglio 2020 .
- Nella seconda si taglierebbe alla radice la quota di contribuzione a carico dei lavoratori che oggi ammonta al 9% ( mentre il 24% è a carico dell'azienda, per un totale di 33%) che produrrebbe anche in questo caso un aumento del netto in busta paga .
La misura, viste le magre risorse a disposizione in bilancio, non si rivolgerebnbe a tutti i lavoratori dipendenti ma solo a quelli al di sotto di una certa soglia retributiva . Su questo punto di parla di ricomprendere i lavoratori con:
- redditi da zero a 26mila euro, (quelli già interessati dal Bonus Renzi, compresi però gli incapienti) oppure
- redditi fino a 35mila euro .
Nel primo caso si amplierebbe di poco la platea già interessata dal Bonus Renzi, perche ne godrebbero anche gli incapientiti ossia coloro che ora non pagano tasse hanno reddito sotto la soglia di 8mila euro annui, quindi non possono godere i alcun risparmio. A loro sarebbe versato l'importo al momento della dichiarazione dei redditi . Il costo per le finanze pubbliche sarebbe di circa 5 miliardi l'anno
Nella seconda ipotesi è stato calcolato che un punto percentuale di riduzione della quota a carico dei lavoratori costa circa 2,5 miliardi l'anno .
Questa soluzione avrebbe il vantaggio di non coinvolgere le imprese in nuovi adempimenti amminsitrativi , anche se dal punto di vista economico non sono interessate al risparmio.
Il ministro dell'economia Gualtieri ha anche puntualizzato comunque che le misure, quali che siano, si realizzino in un arco di tempo di tre anni invece che uno, riducendo l'impatto sul Bilancio dello stato.