Federmeccanica – Assistal e i sindacati FIOM CGIL, FIM CISL e UILM hanno raggiunto il 5 febbraio 2021 dopo 4 giorni di trattativa non stop, l'intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici e impianti di installazione, scaduto a fine 2019. Come riportato dal Comunicato sindacale sono stati definiti :
- aumento salariale di 100 euro per il terzo livello e di 112 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali per il periodo che va dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2024. Le tranches saranno erogate:
- a giugno 2021 per 25 euro,
- a giugno 2022 per 25 euro,
- a giugno 2023 per 27 euro, e
- a giugno 2024 per 35 euro.
Inoltre:
- sono confermati per ogni anno di vigenza del contratto 200 euro di flexible benefit (welfare contrattuale) come da Ccnl del 26 novembre 2016.
Per la carenza contrattuale del 2020 si è provveduto con l’incremento di 12 euro sui minimi percepiti dalla mensilità di giugno e con 200 euro di flexible benefit per effetto dell’ultrattività della struttura del precedente contratto.
In tema di inquadramento si avrà il superamento del primo livello a partire dal 1 giugno del 2021 e migliaia di lavoratori passeranno nell’attuale secondo livello.
Ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici mentre sul lavoro agile le parti si sono impegnate a raggiungere una definizione entro la stampa del nuovo testo contrattuale.
Il testo del contratto metalmeccanici industria 2021
Il nuovo contratto è ora in corso di approvazione dagli organismi unitari centrali delle associazioni sindacali e sarà llustrato poi nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposto al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori”.
Nuovi minimi retributivi CCNL Metalmeccanici
Vediamo di seguito le due proposte che si sono confrontate per raggiungere l'accordo.
La proposta di Federmeccanica per il rinnovo del contratto
La proposta presentata nell'incontro del 26 novembre prevedeva:
- un aumento complessivo di 65 euro a regime, per il periodo 2021-2023,per il 5° livello (riparametrati per i restanti livelli), cosi suddivisi:
- 18 euro nel 2021,
- 21 euro nel 2022
- 26 euro nel 2023
- 750 euro nel triennio come welfare aziendale
- incremento del contributo aziendale per la previdenza complementare e riduzione del contributo a carico dei lavoratori (dal precedente 1,2% allo 0,5%),
- estensione dell’assistenza sanitaria di Mètasalute ai pensionati iscritti al fondo in maniera continuativa per almeno 2 anni
- elemento perequativo che sale 500 euro nel 2023 e per la metà (250 euro) continuerà ad andare a chi percepisce solo i trattamenti contrattuali. L’altra metà del perequativo (250 euro) nel 2023 andrà chi non è coinvolto dal premio di risultato, sempre che l’azienda non sia in crisi
- modifica dell’inquadramento professionale introdotto nel 1973, da luglio 2021 con 9 livelli di professionalità (al posto delle precedenti 10 categorie, con l’eliminazione della 1° categoria d’ingresso), declinati per gradi di responsabilità.
- nuova disciplina per lo smart working
- conferma del diritto alle 24 ore di formazione in tre anni per tutti i dipendenti
Le richieste sindacali per il rinnovo del CCNL metalmeccanici
La Piattaforma dei Metalmeccanici presentata lo scorso ottobre a Roma dalle tre organizzazioni chiedeva invece:
- aumento del salario dell’8% sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022, pari quindi a circa 156 euro in media
- valorizzazione della formazione
- relazioni industriali partecipative
- rafforzamento del Welfare Integrativo
- difesa del valore fondamentale della Salute e sicurezza sul lavoro;
Sui temi della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro Fim, Fiom e Uilm chiedevano:
- la necessità di rendere cogenti ed efficaci le norme già contenute nel CCNL,
- la esigibilità dei cosiddetti “break formativi”,
- la segnalazione dei mancati infortuni da codificare all’interno del sistema di prevenzione aziendale, i
- l confronto con gli RLS sul tema delle malattie professionali
Inoltre si chiedeva di continuare il lavoro avviato dalla Commissione nazionale con INAIL per una banca dati statistica.
In tema di età pensionabile e riorganizzazioni aziendali i sindacati chiedevano strumenti contrattuali oltre che legislativi, per realizzare una “staffetta generazionale” a partire dalle esperienze contrattuali migliori: riqualificazione professionale, “banca del tempo”, integrazione della Naspi, piena contribuzione per i part-time, ma Federmeccanica ha posto il tema dei costi per le imprese e dei vuoti normativi da affrontare.
Sulla riforma dell' Inquadramento Fim, Fiom e Uilm avevano richiesto la conferma dei seguenti punti:
- il criterio della valorizzazione delle professionalità a cui corrispondono i livelli retributivi,
- il criterio di valutazione della professionalità, che deve essere formabile e retribuita con salario strutturale e non variabile;
- le attuali regole di gestione per gli automatismi e le modalità in essere: passaggio dalla 2° alla 3° per gli operai e dalla 4° alla 5°categoria per gli impiegati con titolo di studio inerente la mansione, riconoscimento economico e di livello in caso di svolgimento di mansioni superiori, gli scatti di anzianità;
- gli attuali criteri di riconoscimento della professionalità: formazione e conoscenza scolastica, esperienza e conoscenza acquisita, competenze, complessità del prodotto e del processo.
Le reazioni dei rappresentanti sindacali dei metalmeccanici al nuovo contratto
"La firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro è per noi un risultato straordinario. Domani mattina si riunirà il Comitato centrale della Fiom-Cgil, e dopo la riunione degli organismi unitari, l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori” ha affermato al termine Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.
Mentre il segretario della FIM CISL Benaglia ha dichiarato: " è stato un contratto difficilissimo, forse uno dei più difficili degli ultimi decenni, tra pandemia, una crisi economica e sociale a cui si aggiunge oggi anche quella politica. I metalmeccanici con questo contratto danno una grande risposta di fiducia e stabilità al Paese intero. In questo contesto abbiamo portato a casa, per 1 milione e 600 mila lavoratori, un risultato straordinario sia sul piano salariale, il doppio dell’ipca prevista, ma soprattutto per la riforma degli inquadramenti professionali. Un contratto importantissimo perché punta a far ripartire l’industria metalmeccanica premiando il valore del lavoro. Siamo soddisfatti dell’importante aumento salariale che insieme alla riforma dell’inquadramento attesa da 48 anni è il cuore di questo contratto".