Il 2 agosto 2019 Confartigianato Veneto, Cna Veneto, Casartigiani Veneto e le organizzazioni sindacali FIOM CGIL, FIM CISL, UIM hanno siglato un nuovo contratto collettivo regionale per i dipendenti delle aziende artigiane dei settori metalmeccanico, installazione di impianti e autoriparazione. Restano esclusi i settori orafo e odontotecnico, pur soggetti allo stesso contratto collettivo nazionale Il contratto sarà in vigore dal settembre 2019 al 30 giugno 2020. Sono coinvolti circa 66mila lavoratori artigiani metalmeccanici veneti occupati in oltre 14.000 aziende. Vediamo le principali novità.
Per quanto riguarda la parte normativa sono confermate le norme principali su regime orario, alla banca ore e all'apprendistato, ma si precisa che gli istituti riguardanti l'orario di lavoro potranno essere applicati esclusivamente dalle imprese iscritte e in regola con i versamenti contributivi a Ebav (Ente Bilaterale artigiani Veneto) e a Sani In Veneto (fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane del Veneto).
In tema di contratti a termine dal 1° settembre 2019 cessa il regime premiale sperimentale che permetteva alle aziende, in regola con i versamenti alla bilateralità artigiana di superare i limiti numerici fissati dal Ccnl .
Per quanto riguarda la parte economica :
- conferma senza modifiche dell'Ert (elemento regionale transitorio) per le ore effettivamente lavorate a operai, impiegati e quadri dal 1° settembre 2019 e sino al 30 giugno 2020 .
- Per gli apprendisti conferma dell'importo dell'ERT pari a 30 euro mensili (0,17341 euro orari) ma dal 1° settembre 2019 viene soppressa la facoltà di conferirlo a un fondo negoziale di previdenza complementare a titolo di "quota adesione contrattuale".
In sostanza si prevede una quota retributiva aggiuntiva media di 42 € al mese (legata alla presenza)
Viene specificato che sarà dedicata un azione specifica allo sviluppo della previdenza complementare , che registra ancora poche adesioni . Si definisce già il contributo per i nuovi iscritti al fondo previdenza complementare artigianato per un importo pari a 1 % della retribuzione imponibile nel primo biennio , che sale poi all'1,5% .
Particolare attenzione è dedicata anche all'assistenza sanitaria integrativa, e si prevede un rafforzamento dell’Ebav per l’erogazione del welfare contrattuale.
“Il rinnovo del CCRL artigiani – ha dichiarato il Segretario Fim Veneto, Massimiliano Nobis – pone l’attenzione sulla necessità di stimolare l’adesione alla previdenza complementare, conferma la disciplina di gestione congiunta dei picchi produttivi e lascia spazi contrattuali per aggiornare e incrementare la ‘professionalità’ del nostro settore dell’Artigianato Veneto”. Il Segretario Generale della Cisl regionale Gianfranco Refosco ha sottolineato che questo accordo costituisce un'azione di tutela dei lavoratori dell'artigianato : "Il Veneto è una delle poche regioni in grado di vantare la contrattazione regionale di settore, garantendo così un salario aggiuntivo e prestazioni di welfare (previdenza e sanità integrativa, ma non solo) che rispondono ai nuovi bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie”.