ISA si o ISA no?ISA si a quanto pare. O almeno era così finchè il ministro dell'economia era Tria, ma non si arrendono le associazioni di categoria che si sono rivolte al nuovo Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per rappresentare l’urgenza di un intervento che stabilisca la non applicazione dei nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale per l’anno d’imposta 2018. In pratica ANC e ADC hanno pubblicato il 6 settembre un comunicato stampa hiedendo “che sia emanato senza ulteriore indugio un decreto che disponga la non applicazione degli Isa per l’anno 2018, alla luce delle evidenti e conclamate difficoltà operative, rispetto alle quali i contribuenti e i professionisti che li assistono non hanno alcuna responsabilità"
Questa richiesta è solo l'ultima della serie. Venerdì l'Associazione Italiana Dottori Commercialisti (AIDC) aveva chiesto la disapplicazione perchè "i contribuenti al momento non hanno ancora la possibilità di conoscere l’ammontare delle imposte dovute sui redditi 2018, visto che i calcoli già effettuati fino al mese di agosto 2019 non possono più essere ritenuti esaustivi e quindi validi, in ragione delle nuove modifiche apportate al programma di determinazione dei parametri, chiaramente incidenti sulle imposte stesse. Una tale situazione è però del tutto incompatibile con le norme di uno stato di diritto ed appaiono in specie in dispregio dello Statuto dei Diritti del Contribuente". A questo era seguito una richiesta di dimissioni generali di tutti i Garanti dei Contribuenti, appoggiata da molte sigle e associazioni.
A " mettere giù il carico da novanta" ci ha pensato il CNDCEC sostenendo che "le modifiche al software dei giorni scorsi dimostrano che lo strumento non è ancora affidabile. Bisogna prenderne atto".
Le polemiche non si placano. Ultimo in ordine temporale prima della risposta del MEF era stato il comunicato stampa del 2 settembre 2019 dell'UGDDCEC (Unione Giovani Commercialisti Esperti Contabili) dove veniva sottolineato che “è urgente rendere facoltativa l’applicazione degli Isa per il 2018”. Così il presidente dell'Unione giovani commercialisti (Ungdcec) invitava la classe politica a rivedere l’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità con cui l’Agenzia delle entrate vuole favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e incentivare l’emersione spontanea di redditi imponibili.
Settimana scorsa, con il comunicato stampa del 28 agosto 2019 erano intervenute nel dibattito anche l' ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) e l'ADC (Associazione Dottori Commercialisti). In particolare, le due associazioni
- hanno chiesto formalmente al Ministro dell’Economia e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate di adoperarsi fattivamente al fine dell’emanazione di un provvedimento di stop.
- hanno sollecitato i Garanti del Contribuente di tutte le Regioni, sottolineando loro il perdurare della situazione di caos, aggravatasi con l’emanazione del Decreto, pubblicato il 17 agosto G.U. con cui sono state introdotte ulteriori modifiche al sistema di calcolo degli ISA, in plateale violazione del termine dei sessanta giorni che lo Statuto del Contribuente prevede per la comunicazione di siffatte misure, minando ancora un volta, se è possibile farlo in maggior misura, i principi che dovrebbero regolare i rapporti tra lo Stato e il Cittadino.
Recentemente, con un comunicato stampa, anche l'Ordine dei Commercialisti di Reggio Emilia si impegnava, sulla scia di altri ordini, ad inasprire la richiesta di rendere gli ISA facoltativi per le dichiarazioni 2019 rivolgendosi al Garante dei Contribuenti territoriale. Già nei mesi scorsi, l'Odcec di Torino, si era rivolto al Garante del Contribuente affinché quest'ultimo si pronunciasse per rendere non obbligatori i temuti ISA. Dieci giorni fa, il 25 luglio 2019, il Garante del Contribuente del Piemonte ha riconosciuto che la distorta ed incomprensibile vicenda dell'introduzione degli ISA sia da annoverare tra "i casi di particolare rilevanza in cui le disposizioni vigenti o i comportamenti dell'Amministrazione sono suscettibili di determinare un pregiudizio ai contribuenti o conseguenze negative nei loro rapporti con l'Amministrazione". Il Garante ha quindi invitato le Autorità competenti a "disporre che, per il primo anno di applicazione del nuovo strumento, ai contribuenti sia consentito di procedere alla compilazione e al calcolo degli ISA in via meramente facoltativa". Sulla scorta di questa pronuncia, anche il Garante del Contribuente della Regione Sicilia ha ritenuto fondate le lamentele dei Dottori Commercialisti siciliani.
Come affermato più volte dal Ministro dell'Economia Giovanni Tria l'opzione di rendere facoltativi gli ISA sarebbe un boomerang in quanto avrebbe "un indesiderabile effetto di depenalizzazione proprio per i contribuenti più virtuosi e un altrettanto non desiderabile effetto premiante per i soggetti con minore affidabilità fiscale" in quanto i primi non beneficerebbero dei vantaggi previsti e i secondi non potrebbero essere individuati con i controlli generalizzati. Per approfondimenti si rimanda all'articolo ISA non facoltativi per il 2019: obbligatoria la trasmissione.