L'Ispettorato del lavoro torna ad occuparsi delle attività di controllo sui beneficiari del reddito di cittadinanza (Rdc) nella circolare n. 8 del 25 luglio 2019 . In particolare viene chiarito come il personale dell’Ispettorato dovrà segnalare gli illeciti accertati in materia sia all'autorità giudiziaria che all'INPS.
Per i controlli il personale ispettivo potrà utilizzare le banche dati dell’Inps, attraverso una nuova piattaforma informatica predisposta dall'istituto che accoglie i dati di tutti i percettori di Rdc.
Nel documento vengono riepilogate:
- le fattispecie di reato ricollegabili al nuovo beneficio,
- i casi di decadenza e di revoca
- i tempi entro cui gli ispettori, accertato l’illecito, devono trasmettere il fascicolo all'autorità giudiziaria ed effettuare la comunicazione formale all’Inps.
La circolare ricorda che il reddito di cittadinanza non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti del nucleo familiare beneficiario di Rdc, sempre che non vengano superate le soglie di reddito previste, ma sono previste sanzioni penali nei seguenti casi:
- per chi nella fase di presentazione della domanda fornscie informazioni o documenti falsi o ometta informazioni dovute è prevista la reclusione da due a sei anni, salvo che il fatto non costituisca reato più grave,
- nella fase di percezione del sussidio se si omettono le comunicazioni su variazioni del reddito o del patrimonio, anche da attività irregolari, o altre informazioni rilevanti la reclusione da uno a tre anni.
Su quest'ultimo punto spetta proprio agli ispettori dell’Inl rilevare l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito. A questo fine possono appunto utilizzare la piattaforma messa a disposizione dall’Inps con cui potranno verificare:
- se i lavoratori impiegati senza la preventiva comunicazione datoriale (da effettuare al Centro per l’impiego entro cinque giorni dall’assunzione) appartengano a un nucleo familiare percettore di Rdc,
- se il lavoratore percettore di RDC che inizia una attività di lavoro dipendento o autonomo ha presentato i modelli “Rdc/Pdc-Com ridotto/esteso”
Gli ispettori che riscontrano le irregolarita descritte sono quindi tenuti a:
- trasmettere entro 10 giorni dall’accertamento all’autorità giudiziaria la documentazione completa sulla verifica
- dare comunicazione formale alla sede territoriale Inps in cui il lavoratore ha la residenza cosi che l’Istituto possa provvedere alla revoca del beneficionel più breve tempo possibile e comunque non oltre la settimana successiva all’accesso ispettivo.
La circolare precisa anche che l’articolo 7, comma 15 bis, della legge 26/19 prevede la maxisanzione aggravata in caso di impiego di lavoratori beneficiari di reddito di cittadinanza, con conseguente non diffidabilità dell’illecito. Il datore di lavoro sarà tenuto al versamento dei contributi del periodo lavorativo in “nero” accertato.