In alcuni casi , come per esempio spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni o acquisto prima casa, i soggetti aderenti alle forme pensionistiche complementari possono richiedere un’anticipazione della posizione individuale maturata. Se tali contribuenti reintegrano le somme precedentemente richieste al fondo di previdenza complementare di appartenenza, a titolo di anticipazione per determinate esigenze, spetta un credito d’imposta pari all’imposta versata al momento della fruizione dell’anticipazione, proporzionalmente riferibile all’importo reintegrato. Il contribuente può reintegrare tali anticipazioni in qualsiasi momento, anche parzialmente, allo scopo di ricostituire la propria posizione contributiva.
Vediamo come funziona questo credito in vista delle dichiarazioni dei redditi 2019 (anno di imposta 2018).
In generale il credito d’imposta spetta sulle somme che eccedono il limite di euro 5.164,57 entro il quale sono deducibili i contributi versati al fondo e solo per il reintegro delle anticipazioni erogate dal 1°gennaio 2007, relative ai montanti maturati alla predetta data. Il contribuente deve rendere una dichiarazione al Fondo con la quale indica quali somme siano da considerare come reintegro. Tale comunicazione deve essere resa entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è effettuato il reintegro.
Nella dichiarazione dei redditi 2019 deve essere indicato:
- l’anno di fruizione dell’anticipazione;
- se trattasi di reintegro totale o se trattasi di reintegro parziale;
- l’importo reintegrato con il relativo credito d’imposta spettante (pari all’imposta pagata sull’anticipazione relativa ai montanti maturati dal 1° gennaio 2007);
- l’eventuale residuo del credito d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione;
- l’eventuale credito d’imposta già compensato nel modello F24.