ISA si o ISA no? E soprattutto ISA quando? Non si placano le proteste e le richieste dei commercialisti in merito agli ISA, gli indici sintetici di affidabilità fiscale che da quest'anno avrebbero dovuto sostituire in toto gli studi di settore in un'ottica di maggiore compliance tra fisco e contribuente. Il condizionale è d'obbligo, in quanto il rilascio dei software è avvenuto molto tardi e l'inserimento dei dati da parte dell'Agenzia delle Entrate è stato ancora successivo e risale solo all'11 giugno 2019.
In tutto ciò si inserisce l'annunciata proroga al 22 luglio per i versamenti delle dichiarazioni dei redditi ma non è ufficializzata, così contribuenti e intermediari non sanno se la proroga riguarderà tutti o solo coloro che applicano gli ISA.
A buttare benzina sul fuoco, le associazioni di categoria principali dei commercialisti chiedono chiarezza, e così l'Associazione Dottori Commercialisti (ADC) e l'Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) si sono ora rivolte al Garante dei Contribuenti. In particolare, con un comunicato stampa del 14 giugo 2019 i Presidenti ADC Enzo De Maggio e ANC Marco Cuchel, in forza di quanto espressamente previsto dalla legge n. 212/2000 (c.d. Statuto del Contribuente), hanno interessato i Garanti del Contribuente sull’impossibilità della corretta applicazione degli Indici di Affidabilità Fiscale (ISA) in considerazione delle sostanziali criticità evidenziate e delle difficoltà che continuano ad essere segnalate dai professionisti. Hanno quindi inviato una lettera ai Garanti del Contribuente evidenziando l’obiettiva incertezza procedurale che non consente ai Professionisti di adempiere adeguatamente all’obbligo e di fornire la necessaria e corretta consulenza fiscale ai propri assistiti.
Nella missiva sono stati evidenziati,
- i gravi ritardi che hanno riguardato il provvedimento recante le regole di applicazione degli ISA, risalente allo scorso 10 maggio
- i notevoli ritardi che ha caratterizzato il rilascio del software di elaborazione ISA, avvenuto formalmente appena lo scorso 10 giugno, con il programma effettivamente disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti solo dal giorno 11.
Per le due Associazioni l’intero impianto regolamentare, funzionale all’adempimento in parola, è da ritenersi in evidente contrasto con alcuni principi dello Statuto del Contribuente e le condizioni attuali fanno sì che i commercialisti siano, loro malgrado nell’oggettiva impossibilità di analizzare compiutamente la nuova procedura e soprattutto
nell’impossibilità di informare adeguatamente i contribuenti che assistono sulle nuove procedure introdotte.
I Presidenti De Maggio e Cuchel rivolgendosi ai Garanti hanno chiesto loro “di prendere gli opportuni provvedimenti a tutela e in difesa dei contribuenti, nonché di acquisire indicazioni ufficiali circa le modalità di corretto adempimento degli obblighi tributari così da permettere altresì di evitare possibili implicazioni, anche di carattere penale, per violazioni in materia.”.
Le Associazioni ADC e ANC hanno quindi chiesto che sia valutata la possibilità di una totale disapplicazione degli indici ISA per l’anno d’imposta 2018 e, in alternativa, la possibilità del differimento della scadenza per il pagamento delle imposte, senza maggiorazioni, al 30 settembre 2019, tenuto conto del periodo di sospensione del mese di agosto.