La legge regionale 4/2019 del Lazio (pubblicata il 16 aprile sul Bollettino Regionale) contiene «disposizioni per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali» con il fine dichiarato di migliorare la trasparenza del mercato del lavoro digitale» e «contrastare il lavoro non sicuro e ogni forma di diseguaglianza e di sfruttamento». Da tempo si discute su una regolamentazione di questa nuova modalità di lavoro , a metà tra il lavoro intermittente e la collaborazione coordinata, a livello nazionale. Solo un contratto collettivo, quello della Logistica siglato da Confetra se ne è occupato e ora la Regione Lazio è intervenuta con un proovvedimento che ha sollevato numerose perplessità nella stampa specializzata .
Questi i contenuti principali :
- La Regione istituisce il “Fondo per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali”, alla cui autorizzazione di spesa, pari ad euro 1.000.000,00 sostiene l’innovazione in tutte le sue forme e promuove lo sviluppo responsabile dell’economia digitale quale fattore di crescita economica e di nuova occupazione nonché assicura la tutela del lavoro attraverso la rimozione degli ostacoli di ordine economico, culturale e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, a norma dell’articolo 3 della Costituzione.
- La Regione riconosce il diritto di ogni persona ad avere un trattamento giusto ed equo in merito alle condizioni e alla sicurezza del lavoro, all’accesso alla protezione
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sociale e alla formazione, indipendentemente dalla tipologia e dalla durata del rapporto di lavoro.
- Viene istituito il portale del lavoro digitale della Regione con una anagrafe regionale dei lavoratori e un registro regionale delle piattaforme digitali,
- di seguito denominato registro. L’iscrizione all’anagrafe è gratuita sia per i lavoratori che per le piattaforme e consente di accedere agli interventi previsti nel programma annuale degli interventi ;
- Viene istituita, presso l’assessorato regionale competente in materia di lavoro, la Consulta regionale del lavoro digitale,
Ecco quali sono in pratica le norme che vengono introdotte per il lavoro dei riders, e non solo:
- Il lavoratore digitale è definito come colui che " indipendentente dalla tipologia e dalla durata del rapporto di lavoro, offre la disponibilità della propria attività di servizio all'impresa, di seguito denominata piattaforma digitale, che organizza l'attività al fine di offrire un servizio a terzi mediante l'utilizzo di un'applicazione informatica, determinando le caratteristiche del servizio e fissandone il prezzo».
- gli obblighi in tema di salute e sicurezza dovranno essere normati da una delibera della Giunta regionale che dovrà prevede re in particolare :
- diritti di informazione (e di formazione) sulle modalità di svolgimento dell'attività , sui rischi e sulle «modalità con cui l'algoritmo determina l'incontro fra la domanda e l'offerta di servizio»,
- Le legge prevede anche regole sul compenso dovuto ai «lavoratori digitali» che non potrà essere inferiore «alla misura oraria minima determinata dai contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative», con espresso divieto di cottimo e con diritto a una maggiorazione del compenso orario «nei casi, nella misura e secondo le modalità determinate dai contratti collettivi».
- in materia di tutele assistenziali e previdenziali si prevedono possibili “convenzioni” con Inps e Inail
Gli esperti nel Sole 24 ore havnno evidenziato che sia la regolamentazione del rapporto di lavoro in tema di compenso che il tema delle assicurazioni obbligatorie e della previdenza sociale sono affidate dall'articolo 117 della Costituzione alla legislazione esclusiva dello Stato. Il cottimo ad esempio è una delle forme di retribuzione del lavoratore previste dal codice civile.
Dal punto di vista piu pratico e di gestione industriale viene contestato l'obbligo di informativa sulle modalità di funzionamento della piattaforma, in quanto contrasta con il principio di segretezza industriale e comunque ben difficilmente le imprese che operano a livello nazionale potranno affrontare le difficoltà di regolamenti diversificati applicati nelle diverse Regioni .