E’ iniziato lo scorso 9 aprile presso il comitato ristretto della Commissione Lavoro del Senato, l’esame di ben 7 disegni di legge contenenti disposizioni per il riconoscimento e per il sostegno dei caregiver familiari, i "prestatori di cura". Il numero di proposte giunte nel corso dello scorso anno da tutti gli schieramenti politici evidenzia l'importanza del tema e con ogni probabilità il buon esito delle intenzioni. In effetti il problema riguarda di quasi 3,8 milioni di persone in Italia.
Tra i provvedimenti contenuti delle proposte di legge si segnalano misure per la flessibilità nell'orario di lavoro dei caregiver e misure per favorire lo sviluppo di specifici servizi di welfare aziendale e di un fondo ferie solidale a sostegno della conciliazione tra l'attività lavorativa e quella di cura e assistenza.
Verrebbe anche riconosciuto, ai datori di lavoro privati l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali nei periodi di assenza per assistenza familiare. Si tratta in particolare dei disegni di legge , (di cui alleghiamo un interessante prospetto comparativo fornito dai Servizi Parlamentari):
- il DDL S. 55 (Patriarca),
- il DDL S. 281 (Iori);
- il DDL S. 555 (Nocerino),
- il DDL S. 698 (Faraone),
- il DDL S. 853 (De Vecchis),
- il DDL S. 868 (Laus)
- il DDL 890 (Toffanin).
Tutti ovviamente hanno in comune l'istituzione di una forma di riconoscimento sociale e civile e delle relative agevolazioni a favore del caregiver famigliare ovvero di colui che assiste continuativamente un congiunto in condizioni di disabilità grave e/o non autosufficiente .
Sostanzialmente cambia l'importo complessivo delle risorse messe a disposizione, a valere sui Fondi già esistenti (prevalentemente istituita dalla legge di stabilità 2017 e 2018). Il DDL Patriarca del PD primo presentato in ordine cronologico stanzierebbe 15 milioni di euro annui dal 2019 al 2021 ; il DDL M5S mette a disposizione almeno 10 milioni annui; il DDL Toffanin (FI) stanzia 10 milioni annui per il 2019 e il 2020 e 30 milioni annui dal 2021; il DDL De Vecchis 20 miloni annui nel triennio e infine il DDL Iori prevede misure che non comportano costi per lo Stato.