E' stato raggiunto un accordo tra ministeri della Salute, dell'Economia e le Regioni che consentirà lo sblocco delle assunzioni di medici e infermieri per le Regioni. L'attuale vincolo di spesa che risale al budget 2004 diminuito dell'1,4% sarà modificato e portato alla soglia 2018, con successivi incrementi annuali del 5% al Fondo sanitario nazionale. La misura dovrà essere inserita in uno dei prossimi provvedimenti legislativi del Governo.
La ministra giulia Grillo e il sottosegretario Coletto si sono dichiarati molto soddisfatti . Anche il vicepresidente della Conferenza Stato Regioni Giovanni Toti (Presidente della Liguria), giudica , lo sblocco del tetto di spesa per l'assunzione del personale in santa', concordato con il Ministero della Salute e il Mef "e' un passo avanti importante che consente alle Regioni di modulare le proprie esigenze in modo piu' flessibile e osserva che il vincolo di spesa, che viene calcolato su base regionale, in questi anni ha colpito sia le Regioni in regola con i conti, sia quelle sottoposte ai piani di rientro che tra l'altro devono rispettare anche blocco del turnover al 15%.
Va precisato pero che dal 2021 il 5% sarà subordinato alla veridica del fabbisogno di personale degli enti e le Regioni potranno innalzare i limiti di spesa solo in misura pari a quanto risparmieranno sugli esborsi per convenzioni esterne. Infatti i sindacati degli ospedalieri sono perplessi in quanto le risorse effettivamente disponibili saranno circa 50 milioni l'anno , e a questo ritmo per recuperare l'ammanco di medici e infermieri attuale servirebbero 20 anni .
Negli ultimi anni è stata registrata una perdita di personale sanitario di 50mila unità mentre si preannuncia entro il 2025 l'uscita di piu di 16 .500 specialisti , anche per effetto della nuova pensione anticipata Quota 100.
Proprio sul gap degli specilisti si concentra l'attenzione degli assessori alla Sanità regionali che chiedono maggiore auonomia e un aumento di risorse per la formaizone degli specialisti. Mancano in particolare pediatri e anestesisti.
"Senza l'incremento delle borse di specializzazione continueremo a indire concorsi a cui non si presenta nessuno " ha ammonito l'assessore del Piemonte Saitta, nella cui regione mancano ben di 2000 medici e la nuova intesa consentira di riportare nel 2019 il livello di personale appena alla pari con quello del 2013.